Food & Wine

Emidio Pepe: Artigiani del vino

Emidio Pepe e Chiara De Iulis Pepe

Gli devi voler bene al vino, più gli vuoi bene, più lui ti parla.

Emidio Pepe

Quando ho scoperto l’azienda vinicola Emidio Pepe, ciò che mi ha incuriosito maggiormente è stato l’appellativo di artigiano del vino, che il fondatore si porta dietro da ormai più di cinquant’anni di attività diretta. Vini realizzati seguendo il rigoroso metodo biologico che si fanno attendere per lunghi anni prima di essere bevuti. Niente botti o barrique nella cantina di Emidio Pepe. I suoi vini restano in bottiglia.

Emidio Pepe rappresenta quella vicinanza al territorio (Abruzzo, in questo caso) che non si limita alla mera propaganda di attaccamento locale, ma effettua quelle scelte che permettono di tutelare la propria terra, esattamente come fanno quegli artigiani che tutelano la qualità del loro prodotto senza piegarsi al volere di un mercato omologato e spietato.

Nel 2014, per i cinquant’anni di attività, Emidio Pepe è stato ufficialmente invitato a Wall Street per un’asta benefica condotta da Duncan Niederauer (Presidente della New York Stock Exchange), al termine della quale, un suo rarissimo Montepulciano del 1964 è stato aggiudicato per la cifra di 4.100,00 dollari.

Come avrete capito, stiamo parlando di una di quelle vere eccellenze italiane che amo portare all’interno del nostro Club, così ho deciso di incontrare la splendida Chiara, giovane nipote del grande capo Emidio Pepe inserita in azienda con l’importante ruolo di export manager. Di seguito Chiara De Iulis Pepe (questo il nome completo), ci racconta la storia della bellissima realtà Emidio Pepe, con dettagli che ci permetteranno di capire ancora meglio la qualità dei loro vini.

Umberto Cataldo

La storia della nostra azienda nasce nel 1964, quando mio nonno, Emidio Pepe imbottiglia per la prima volta il suo Montepulciano d’Abruzzo sotto il nome “Aurora”.Emidio Pepe

Quello è stato il suo primo forte atto di coraggio, di un uomo che ha fortemente creduto nelle sue radici e nelle sue tradizioni contadine ed ha cercato di farne un prodotto di altissima qualità che fosse all’altezza delle più importanti tavole in Italia e nel mondo intero. Quando iniziò, nessuno o quasi nessuno credeva che quelle bottiglie potessero invecchiare per più di 50 anni, come nonno invece testardamente sosteneva.

“Sono tutti castelli di carta” gli dissero una volta, e da lì lui iniziò ad accatastare le bottiglie di Montepulciano e costruire i suoi castelli di vino, per provare il fatto che il Montepulciano ed il Trebbiano d’Abruzzo non solo fossero vini che potessero invecchiare bene, bensì che fossero pensati per essere invecchiati.

Nonno è sempre stato un artigiano del terroir, svolgendo instancabilmente un lavoro empirico basato sull’osservazione attenta della natura e sull’interpretazione dei segnali che essa le dà.

Mi ha sempre detto: “Il vino è come un piccolo bambino: non piange, non strilla, ma da dei segnali. Ed il nostro compito è proprio quello di coglierli ed interpretali bene. Gli devi voler bene al vino, più gli vuoi bene, più lui ti parla”.

Ha coltivato le sue vigne sin dall’inizio senza l’utilizzo di nessun prodotto chimico, solo zolfo e acqua di rame. Raccolta a mano, pigiatura con i piedi per le uve bianche di Trebbiano d’Abruzzo e diraspatura manuale per le uve rosse di Montepulciano d’Abruzzo. Il mosto fermenta spontaneamente in vasche di cemento vetrificato per mantenerne intatta la personalità e per non influenzarne le caratteristiche organolettiche. Dopo due anni viene imbottigliato e li poi inizia il lungo e lento processo di invecchiamento che eleva i nostri vini all’eleganza del tannino e alla purezza del frutto che noi cerchiamo.

Ci sono infatti più di 350’000 bottiglie in invecchiamento nella nostra cantina sotterranea, dalla prima annata fino ad oggi. In silenzio riposano fino a quando, prima di essere messe in commercio, vengono riaperte e decantate a mano, ad una ad una proprio per togliere il deposito che naturalmente viene a crearsi; questo lavoro è dominio esclusivo di nonna Rosa, compagna instancabile di Emidio che lo ha accompagnato in tutto il suo percorso da vignaiolo: vigna, viaggi e vita.

Il nostro Montepulciano è un vino che ha bisogno di tempo e bisogna saperlo aspettare. Solo così si riesce veramente a coglierne l’essenza: un equilibrio perfetto fra potenza ed eleganza.

Continuiamo infatti a commercializzare anche le rare bottiglie invecchiate che arrivano poi nelle mani di collezionisti o ristoranti stellati in tutto il mondo. E’ quello il tesoro dell’azienda: riuscire a commercializzare ancora bottiglie con più di quarant’anni che riescono a dare emozioni uniche a chi ha occasione di berle.


In 2014, for fifty years of work, Emidio Pepe has been officially invited to Wall Street for a charity auction conducted by Duncan Niederauer (President of the New York Stock Exchange), after which, his rare Montepulciano of 1964 was awarded for the sum of $ 4,100.00.

As you can see, we are talking about one of those true Italian excellence that I love to bring inside our club, so I decided to meet with the beautiful Chiara, a young nephew of the big boss Emidio Pepe placed the company in the role of export manager . Here Chiara De Iulis Pepe (this is the full name), tells us the story of the beautiful reality Emidio Pepe, with details that will enable us to understand even better the quality of their wines.

Umberto Cataldo

The history of our company starts in 1964, when my grandfather, Emidio Pepe bottled for the first time his Montepulciano d’Abruzzo under the name “Aurora”.

That was his first strong act of courage: a man that has deeply believed in his origins and his agricultural traditions and has tried to create a product of the highest quality possible that could measure up to the finest restaurants of Italy and the whole world.

When he started, nobody or almost nobody thought that those bottles could age for more than 50 years, as grandfather obstinately believed.Emidio Pepe

It is a “castle of cards” they told him once, as something that would easily fall apart. Since then he started stocking the bottles to build his castles of wine, to prove that Montepulciano and Trebbiano were not only two grapes that could age well, but that they were made to age.

Grandfather has always been an artisan of the terroir, tirelessly conducing an empirical work based on the careful observation of the Nature and interpreting the signals that She would give him.

He always told me: “The wine is like a little child but it doesn’t cry and it doesn’t scream: it only gives signals. And our task of winegrowers is the one to catch those signals and understand them correctly”.

He has grown his vines since the beginning without the use of any chemical product, only sulphur and copper water. Grapes are picked by hand, white grapes of Trebbiano d’Abruzzo are crushed by feet and red grapes of Montepucliano d’Abruzzo are destemmed by hand. The must ferments in small concrete tanks lined with glass to keep the personality intact and not to influence the organoleptic characteristic. It is bottled after two years and then it starts the long and slow process of aging that improves the wines to the elegance of the tannin and to the purity of the fruit that we are looking for.

There are more than 350’000 bottles aging in our underground cellar, since our first vintage till today.        In silence, they rest till when, before being released, these will be reopened and decanted by hand, one by one, to get rid of the sediments that naturally occur. This work is only done by my grandmother, tireless partner of Emidio, she has accompanied him throughout all his path of vigneron: vineyard, trips and life.

Our Montepulciano is a wine that needs time and it is essential to know how to wait for him. Only like this, you can catch his real essence: a perfect balance between power and elegance.

We still release also the rare aged bottles that arrives then in the hands of collectors and Michelin starred restaurants of allover the world. This is the treasure of our winery: succeed to commercialize still bottles with more than forty years of aging that can still give unique emotions to who has the chance to enjoy them.

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