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Morto il vinile, viva il vinile

Morto il vinile, viva il vinile

La delicata posa della puntina. Con questo gesto i music lovers manifestano il loro rispetto per la musica.
Già, il rispetto. Quello che il vinile da sempre impone e che invece è andato perduto con l’avvento degli mp3 e dello streaming musicale che permettono di passare da un brano all’altro con la stessa velocità che la noia, dovuta alla moderna musica piatta, passa nella nostra mente, nascondendoci la bellezza di un basso morbido che precede l’immensa ampiezza di un alto. La meraviglia delle note.

Musica come vita, dunque. Lentezza contro velocità. Profondità contro frivolezza.Frank Sinatra breakfast with music

Come per la sartoria e l’artigianato più in generale, anche il vinile, negli ultimi tempi, sta rivivendo una seconda giovinezza che probabilmente finirà con l’avvento della prossima “novità di mercato”. Aldilà delle mode, però, vi è una categoria di persone che non ha mai abbandonato il vinile e che ripudia in modo totalitario l’ascolto di musica in formato digitale.

Il disco in vinile così come lo conosciamo oggi è stato ufficialmente introdotto nel 1948 negli Stati Uniti come evoluzione del precedente disco a 78 giri nato alla fine del 1800. Realizzato inizialmente con diversi materiali, tra cui vetro o lamina di metallo rivestita di cera e in seguito in gommalacca, é solo dopo la seconda guerra mondiale, quando le forniture di gommalacca erano estremamente limitate, che alcuni dischi a 78 giri vengono stampati in vinile.
L’annuncio dell’avvento del nuovo formato di disco fu fatto dalla Columbia Records al Waldorf Astoria Hotel di New York, che presentava al pubblico un disco in vinile da 12 pollici (circa 30 cm di diametro). Era una delle più grandi innovazioni dai tempi del disco di Emile Berliner.
A una settimana dall’annuncio, la Columbia Records rilasciava nei negozi il primo vero Lp ed entro la fine dell’anno ne avrebbe venduti oltre un milione di copie. Neanche un anno dopo, la Rca presentava il suo 45 giri in sette pollici di diametro.
In Italia il primo disco a 78 giri fu inciso nel 1895. Realizzato a Milano nella filiale americana della International Zonophone, contiene la canzone ‘A risa del cantautore napoletano Berardo Cantalamessa.

dischievinili.it

Quel leggero strato di polvere che si posa lieve sui solchi del tempo, conferisce alla musica un suono ogni volta diverso e quando quello strato si fa più spesso, si è costretti a rimuoverlo, come se il disco stesse attirando la tua attenzione, in un’interazione uomo-musica che valorizza il prodotto acquistato tempo addietro. Steve McQueen dancing at home

L’odore delle case dei vecchi.

Jep Gambardella, La Grande Bellezza

L’acquisto del vinile è un altro fattore rilevante, dal momento in cui oggi abbiamo a disposizione, gratuitamente, intere discografie di ogni singolo artista vivente e non, date ormai per scontate e mai ascoltate per intero. Però ce le abbiamo, tutte ben catalogate nei nostri device, che ci permettono di vantarci con i nostri amici, donandoci quell’immagine di (finti) collezionisti ed intenditori di musica.

Sorprende (ma neanche tanto) la scelta di Adele di evitare la distribuzione del suo ultimo album su piattaforme streaming, a favore del disco fisico e la stessa cantante ha dichiarato più volte di quanto sia importante l’ascolto di musica attraverso il formato vinile.

Tante sono oggi, le iniziative a favore del vinile. L’ultima risale a qualche giorno fa e coinvolge tre persone a caso: Martin Scorsese, Mick Jagger e Terence Winter (I Soprano, The Wolf of Wall Street, Boardwalk Empire, ndr.) che hanno messo su una nuova serie TV a base di sesso, droga e rock’n’roll ambientata in una ruggente New York anni ’70. Il titolo della serie? Ovvio, Vinyl.


 

The gentle laying of the pin. With this gesture, the music lovers show their respect for the music.Playing with vinyl
Yeah, respect. What the vinyl always imposes and that instead has been lost with the advent of mp3 and music streaming that used to go from one song to another with the same speed that boredom, due to modern flat music, go to our mind, hiding the beauty of a soft bass that precedes the immense amplitude of a high. The wonder of the notes.

Music as life, then. Slowness against speed. Depth against frivolity.

As for tailoring and craftsmanship in general, even the vinyl, in recent times, is experiencing a second youth that will probably end with the advent of the next “new product of the market”. Beyond trends, though, there is a category of people who never gave up the vinyl and put away in a totalitarian way listening to digital music.

The thin layer of dust that slightly settle upon the weather furrows, gives to the music a sound different every time you listen it and when that layer gets thicker, you’re forced to remove it, as if the same disc attracting your attention, in an interaction man-music that enhances the product purchased some time before.

Buying Vinyl is another important factor, from the moment we have available today, for free, entire discographies of every single living artist and not, now taken for granted and never listened in full. But there we have, all well cataloged in our devices, which allow us to brag to our friends, giving us the image of (fake) collectors and music connoisseurs.

Is surprising (but not too much) the choice of Adele to avoid the distribution of his latest album on streaming platforms, in favor of the physical disk and the same singer said many times how important it is listening to music through the vinyl format.

Many are today, the initiatives in favor of vinyl. The last one took place a few days ago and involves three people at random: Martin Scorsese, Mick Jagger and Terence Winter (The Sopranos, The Wolf of Wall Street, Boardwalk Empire, ed.) Who put on a new TV series based on sex, drugs and rock’n’roll set in a New York roaring 70s. The title of the series? Of course, Vinyl.

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