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Elegance

Appunti di Stile: La Giacca Milanese

Ricomincia il viaggio alla scoperta delle diverse giacche sartoriali. Questa volta sarà il quadrilatero della moda di Milano, con le lussuose vie Monte Napoleone e via della Spiga, assieme agli storici quartieri San Marco e Brera – in cui si concentrano le più importanti sartorie della città -, a fare da sfondo durante l’analisi di un altro orgoglio della sartoria italiana: la Giacca Milanese

Dopo aver smorzato i toni dell’austera giacca inglese con la rilassatezza della giacca napoletana e la più moderata giacca romana, l’atmosfera riacquista rigore con la giacca sartoriale milanese, le cui geometrie, nonché l’indole, sono molto più affini al capospalla realizzato dai sarti d’Oltremanica.

La giacca milanese è spesso considerata la rivale per eccellenza della giacca napoletana, differendo queste in termini di dettagli e modalità costruttive, nonché in termini di formalità, avendo la prima un’allure molto più solenne della seconda. L’unica cosa che accomuna le due giacche è il fatto che entrambe nascono da uno studio approfondito delle proporzioni corporee, con lo scopo di creare un capo che segua i movimenti di chi lo indossa, adattandosi, giustamente, allo spirito e alle condizioni climatiche del luogo. In virtù di questa storica contrapposizione, ma anche complementarietà tra le due giacche, verranno messe in luce le caratteristiche principali del capospalla milanese, evidenziandone le differenze rispetto alla giacca napoletana.  

Asola milanese

Per quanto riguarda l’aspetto complessivo della giacca milanese, questa è sicuramente più strutturata rispetto a quella partenopea, come diretta conseguenza  della maggiore presenza di interni, quali crine di cavallo, canvas e pelo di cammello, il cui peso è anch’esso superiore rispetto agli interni comunemente utilizzati per le giacche sartoriali napoletane. 

Spostando l’attenzione sui dettagli della giacca milanese, tra quelli considerati distintivi del taglio meneghino, troviamo innanzitutto la spalla, la quale, arrivati a questo punto del nostro excursus sulle giacche sartoriali, è chiaro rappresenti uno dei più importanti indizi per risalire ai natali di un capospalla. Nella giacca milanese la spalla è piuttosto importante, non esasperata come nella giacca inglese, ma presenta la sua buona dose di spallina e rollino, tale da essere dritta e ben definita; in inglese la definiremmo “sharp”. 

Un’altra peculiarità della giacca milanese, che allo stesso tempo la differenzia dalla giacca napoletana, è l’assenza della ripresa anteriore fino al fondo della giacca. 

Ulteriore elemento chiave da osservare con attenzione è l’asola sul bavero della giacca, essendo questa una sorta di firma del sarto, il quale, in base al proprio stile, ne può variare l’altezza e l’inclinazione rispetto agli angoli definiti dal bavero stesso. La tradizionale asola lucida alla milanese, con la sua forma lunga e sottile, si differenzia dall’asola partenopea, che risulta, invece, più corta e spessa. 

Ai dettagli sopra descritti, decisamente i più caratteristici della giacca milanese, si aggiungono altre peculiarità tipiche della sartoria classica in generale, piuttosto che appartenenti ad una certa scuola di taglio, come il giro manica stretto ed il cran della giacca basso.

Per concludere questa breve panoramica sui principali elementi di una Giacca Milanese, non possono mancare i nomi e gli indirizzi di grandi sarti, che, con la loro passione e artigianalità, continuano a perpetuare la lunga tradizione della sartoria milanese. 

Tra le eccellenze del taglio meneghino troviamo la ben nota famiglia Caraceni, con le sartorie A. Caraceni ed F. Caraceni, rispettivamente in via Fatebenefratelli 16 e via S. Marco 22/a, la sartoria Musella Dembech, in via Celestino IV 9, la sartoria Mirici Cappa, in via Crocefisso 8, e la sartoria Prata & Mastrale, in via Fatebenefratelli 17.


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Solaro by Musella Dembech

Our journey through the various sartorial jackets begins again. This time it will be the fashion district of Milan, with the luxurious via Monte Napoleone and via della Spiga, together with the historic San Marco and Brera districts – where the most important tailors of the city are concentrated -, to act as a background during the analysis of another pride of Italian tailoring: the Milanese Jacket.

After dampening the tones of the austere English jacket with the relaxation of the Neapolitan jacket and the more moderate Roman jacket, the atmosphere recovers rigor with the Milanese tailored jacket, whose geometries, as well as nature, are much more similar to that of jackets tailored by the Overseas tailors.

The Milanese Jacket is often considered the rival par excellence of the Neapolitan jacket, differing these in terms of details and construction methods, as well as in terms of formality, having the former a much more solemn allure than the latter. The only thing that these jackets have in common is the fact that both are born from an in-depth study of body proportions, to create a garment that follows the movements of who wears it, adapting, rightly, to the spirit and climatic conditions of the place. Because of this historic contrast, but also complementarity between the two jackets, the main features of the Milanese jacket will be highlighted, enhancing its difference with respect to the Neapolitan jacket.

Looking at the overall appearance of the Milanese jacket, this is certainly more structured than the Neapolitan one, as a direct consequence of the greater presence of interiors, such as horsehair, canvas, and camel hair, whose weight is also higher than the interiors commonly used for Neapolitan tailored jackets. 

Mirici Cappa

Shifting the attention to the details of the Milanese jacket, among those considered distinctive of the Milanese cut, we find first of all the shoulder, which, at this point of our excursus on tailored jackets, is clear it represents one of the most important clues to trace the jacket birthplace. In the Milanese jacket, the shoulder is quite important, not exasperated as in the English one, but has its good dose of padding and “rollino”, such as to make it straight and well defined; in English, we would call it “sharp”.

Another peculiarity of the Milanese jacket, which at the same time differentiates it from the Neapolitan jacket, is the absence of the front pence that reaches the bottom of the jacket.

A further key element to watch carefully is the buttonhole on the jacket lapel, being this the signature of the tailor, who, according to his style, can vary its height and inclination to the angles defined by lapel itself. The traditional Milanese shiny buttonhole, with its long and thin shape, differs from the Neapolitan buttonhole, which is, on the other hand, shorter and thicker.

To the details described above, the most characteristic of the Milanese jacket, are added other peculiarities that are typical of classic tailoring in general, rather than belonging to a certain cutting school, such as narrow armhole and low cran.
To conclude this brief overview about the main elements of a Milanese Jacket, cannot be missing the names and addresses of great tailors, who, with their passion and craftsmanship, continue to perpetuate the long tradition of Milanese tailoring. Among the excellences of the Milanese cut we find the well-known Caraceni family, with the tailors A. Caraceni and F. Caraceni, respectively in via Fatebenefratelli 16 and via S. Marco 22 /a, Musella Dembech tailoring, in via Celestino IV 9, Mirici Cappa tailoring, in via Crocefisso 8, and Prata & Mastrale tailoring, in via Fatebenefratelli 17.

Scrittrice per passione, è autrice di diversi articoli dedicati al mondo dell’eleganza maschile. Da oltre sei anni collabora con Eleganza del Gusto, raccogliendo nei suoi scritti la vera essenza della sartoria e dell’abbigliamento classico maschile. Dottoressa in Geologia, ha da sempre una grande passione per la bellezza e l’eleganza, che trova espressione anche attraverso il suo lavoro di gemmologa.

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