Elegance,  Lifestyle

Lino Ieluzzi’s portrait

Pollice in su e numero 7. Quando si parla di abbigliamento maschile, basta presentare questi due simboli per capire che si sta facendo riferimento a Lino Ieluzzi.

Il doppiopetto come divisa, niente nero (salvo specifiche occasioni) ed un mare di accessori caratterizzano lo stile di Lino Ieluzzi che, dagli anni ’70 porta avanti il suo concetto di stile all’interno della boutique Al Bazar.

Dopo la chiacchierata sartoriale con Luca Rubinacci, dunque, abbiamo incontrato un altro “milanese”, identificato anche come l’essenza dello streetstyle targato Pitti Uomo.

Non è Pitti senza Lino Ieluzzi!

Umberto Cataldo De Pace
Intervista a cura di Rose Di Grassi
Servizio fotografico a cura di Francesco Guarnieri

Eleganza del Gusto: Lino Ieluzzi, una vita dedicata all’abbigliamento. Com’era fare moda negli anni ’70?

Lino Ieluzzi: Si usciva dal ’68 ed erano anni complicati. Era tutto da costruire. In giro si respirava cambiamento ed è stato un po’ l’inizio di tutto il sistema nel quale viviamo oggi.

EdG: Storico, piccolo negozio d’abbigliamento per tanti anni e poi, un giorno, arriva Scott Schuman…

LI: Scott è un bravissimo fotografo ed è stato il primo a fare quello che oggi tutti fanno. Non so se chiamarlo blogger o meno; oggi lo sono tutti…

EdG: Quanto è stato rilevante per la sua carriera?

LI: Io avevo già trent’anni di lavoro alle spalle e l’arrivo di Scott Schuman, affiancato poi dai social networks, mi ha permesso di esplodere in ambito internazionale. Ci conoscevamo già ed incuriosito dal mio gusto e dal mio stile, ha voluto saperne di più. Quando ha scoperto che vesto in questo modo ogni giorno, dalla mattina alla sera, non ha più smesso di fotografarmi.

EdG: Lei non veste quasi mai di nero. Che rapporto ha con i colori?

LI: Questa, per me, è una sorta di debolezza. Non riesco a resistere al fascino dei colori pastello, dall’azzurro al crema, nocciola, mi piacciono tutti! Il nero lo vedo un po’ come il colore della disgrazia (ride, ndr), ma in determinate occasioni non si può prescindere dall’indossarlo.

EdG: Cosa consiglierebbe ad un uomo intenzionato ad avvicinarsi all’eleganza nel vestire?

LI: Di credere in se stesso! Questa è la regola fondamentale. Quando si è a posto con se stessi, si può far tutto. Per il resto, deve semplicemente vestire per il piacere di farlo. Indossare una giacca e una cravatta, non deve essere mai un sacrificio o un’imposizione.


Thumbs-up and number 7. When it comes to menswear, enough to present these two symbols to understand that you are referring to Lino Ieluzzi.

The double breasted as uniform, no black (except for special occasions) and a lot of accessories characterize the style of Lino Ieluzzi that, from the 70s carries on his concept of style in the boutique Al Bazar.

After the sartorial chat with Luca Rubinacci, we met another “Milanese”, also identified as the essence of the Pitti Uomo streetstyle.

No Lino Ieluzzi, no Pitti!

Umberto Cataldo De Pace
Interview by Rose Di Grassi
Credits Ph. Francesco Guarnieri

Eleganza del Gusto: Lino Ieluzzi, a life dedicated to clothing. How was to do fashion in the ’70s?

Lino Ieluzzi: It was out of the ’68 and were complicated years. It was still to be built. Around it breathed change and it was the beginning of the whole system in which we live today.

EdG: Historical, small boutique for many years and then, one day, arrives Scott Schuman…

LI: Scott is a talented photographer and was the first to do what everyone does today. I don’t know whether to call him a blogger or less; Today we are surrounded by blogger…

EdG: How much has been important for your career?

LI: I had already thirty years of work and the arrival of Scott Schuman, supported by social networks, allowed me to explode internationally. We already knew each other and intrigued by my taste and my style, he wanted to learn more. When he found out I dress this way every day, from morning to evening, he never stopped to take pictures of me.

EdG: You don’t hardly ever wear black. What is your relationship with colors?

LI: This, for me, is a kind of weakness. I can not resist the charm of pastel colors, from blue to creamand hazelnut, I like them all! Black I see a little ‘as the color of the mishap (laughs), but in certain occasions can not be ignored.

EdG: What would you suggest to a man willing to approach the elegance of dress?

LI: To believe in himself! This is the fundamental rule. When you are at peace with yourself, you can do everything. For the remainder, simply dress up for the sake of it. Wear a suit and tie, should never be a sacrifice or an imposition.

2 Comments

  • nanni

    ecco in questa affermazione <>, sta tutta l’ “ineleganza ” e la “mancanza di gusto ” di Lino Ieluzzi , … che , a mio modestissimo parere , NON è un uomo elegante nel modo più assoluto ma … un bignè … , e mi spiace in un certo senso dirlo perché deve essere anche simpatico , come cavolo possa interessare il modo in cui si veste rappresenta in pieno il degrado da cui siamo circondati , by by

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