Elegance

Ritratto di un Dandy

Illustration by Massimiliano Mocchia di Coggiola

 

Illustrazioni a cura di Massimiliano Mocchia di Coggiola
http://www.mmdc-art.com/

Il dandy è un eterno mistero, enigma indecifrabile; è la calma antica nel cuore delle agitazioni moderne. Talmente misterioso da non poter essere né giustificato, né rappresentato da false etichette o vademecum, sarebbe una terribile blasfemia per il principio stesso del dandismo di rifuggire dalle leggi del mondo e dalle mode stereotipate. L’unico modo per avvicinarsi e ritrarre la realtà del suo essere è attraverso l’immaginazione pura e incontaminata da qualsivoglia meccanismo sociale. Da tale immaginazione, non concessa a tutti, nasce Rolando de Bellis, appartenente alla più rigorosa e indefinibile casta, un dandy, un eroe narcisista alla guida di sé.

Nel mezzo della dissolutezza che accompagnava la Roma della Belle Epoque, cominciò a fare le sue prime apparizioni un giovane nobiluomo, Rolando de Bellis, degno di attenzioni più per la sua innata eleganza e ineffabili maniere, che per la nobiltà dei suoi natali. Giunse nella città della Bellezza con lo spirito ambizioso, intento ad esaltare tutte le energie del suo essere verso la perfezione suprema. Maestro d’arte e seduzione, dal portamento leggero e i capelli color miele.

Entrando in una sala si mostrava sempre impeccabile nel suo gilet immacolato e bastone d’argento; l’estetico pallore del volto enfatizzava i suoi occhi impenetrabili, con i quali osservava disincantato l’allegria della gente che lo circondava, senza parteciparvi, incutendo lo stupore e l’invidia in quegli animi dominati dalla superficialità e dalla noia. Coloro che avvertivano tale sensazione non comprendevano da dove derivasse quella capacità di stupire nella più sobria freddezza d’animo. Egli era contornato da un’impalpabile eleganza, un soffio di vento lieve, ma intenso, capace di sfuggire dall’intimo della mente, illuminare il più noioso degli abiti e donare charme ad oggetti ed istanti.

Consapevole del suo abbagliante prestigio viveva voluttuosamente all’insegna della bellezza eterna, sospeso tra i caffè alonati di fumo e belli arredi. Grazie alle sue squisite doti estetiche destava le chiacchiere nei salotti e ritrovi dell’alta società. Platone lo avrebbe definito di regale natura, il più nobile dei mortali.

Il giovane Rolando regnava su quel mondo disdegnandolo e combatteva la sua lotta contro la stridente volgarità ponendosi costantemente dinnanzi a uno specchio, armato di cravatte di seta, colletti inamidati e sfarzose boutonniere. Immerso in vesti di seta e fazzoletti di broccato si compiaceva della sua figura riflessa, immerso nella più semplice e smaniosa cura della toilette e dell’abbigliamento. Aveva l’arte di annodare la cravatta in tutte le maniere e la grazia di ricoprirsi con una dolce fragranza agrumata, Blenheim Bouquet, come fosse una seconda pelle. Dai suoi armadi uscivano infinite scarpe stringate in vitello color brandy  e stivaletti scamosciati; cappelli di ogni foggia, camicie e tessuti inglesi, mentre egli, amorevolmente, si vestiva alla ricerca della dell’assoluta armonia e perfezione.

Nasceva, così, la compiuta estetizzazione della vita di Rolando, e del dandy, che attraverso l’Arte si purifica dalla meschinità borghese per rinascere con le vesti della Bellezza. Ogni gesto è atto a nutrire la sua inestinguibile sete per le due ebbrezze, l’Arte e la Bellezza. Il suo corpo è un tempio sacro, in cui il culto dell’io viene spiritualizzato consacrandosi alle braccia della Dea Venere, fertile creatrice della Bellezza.

Cinto tra le mura del suo castello dorato egli è l’unico sovrano, l’unica legge alla quale si inginocchia è la sua incorruttibile fede estetica. Esule dal successo mediatico e dal denaro è affetto da un profondo dissenso nei confronti della società moralista, una società che rappresenta, però, il calice della sua salvezza. Come un vampiro ha bisogno di essa per nutrire il suo egoismo estetico e abilmente cammina ai confini del buon senso, distinguendosi con la sua spregiudicata naturalezza e spartana moderazione. Un essere superiore, al là del bene e del male e prevedibile oggetto delle fantasie della classe media annegata dal grigio diluvio del conformismo.

Il nobile Rolando sarà sempre guardato con gli occhi sbigottiti, ma troppo timorosi per avvicinarsi all’animo di un gentiluomo completamente assorbito in se stesso.

Potrà farsi chiamare raffinato, favoloso, magnifico o dandy; egli è rappresentante di ciò che vi è di migliore nell’orgoglio umano, del bisogno troppo raro negli uomini di oggi, di combattere e distruggere la volgarità. 

Scritti sull’Arte – Baudelaire

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The dandy is an eternal mystery, indecipherable enigma; is the ancient calm in the heart of modern unrest. So mysterious that it can’t be neither justified nor represented by false labels or vademecum, would be a terrible blasphemy for to the very principle of dandyism to shy away from the laws of the world and stereotyped trends. The only way to get close and portrayed the reality of his being is through the imagination pure and untouched by any social mechanism. From the imagination, was born Rolando de Bellis (illustrations by Massimiliano Mocchia di Coggiola http://www.mmdc-art.com/), dandy, a narcissist hero that driving itself.

In the middle of the debauchery that accompanies the Rome of the Belle Époque, began to make his first appearances a young nobleman, Rolando de Bellis, worthy of more attention for its innate elegance and ineffable manners, that for the nobility of his birth. He arrived in the city of Beauty with ambitious spirit, intent to enhance all the energies of his being towards the supreme perfection. Master of art and seduction, from the slight gait and honey-colored hair.Illustration by Massimiliano Mocchia di Coggiola

Entering into a room he showed always impeccable in his immaculate waistcoat and silver stick; the aesthetic pallor emphasized his impenetrable eyes, with whom watched disenchanted the happiness of people around him, without participating, instilling the amazement and envy in those minds dominated by superficiality and boredom. Those who felt that feeling did not understand from where derived the ability to impress in the most sober coldness of mind. He was surrounded by an impalpable elegance, a slight breeze, but intense, able to escape from within the mind, illuminating the most boring of the clothes and give charm to objects and moments.

Conscious of its dazzling prestige, lived voluptuously in the full of eternal beauty, suspended between coffees haloed of smoke and beautiful decors. Thanks to its exquisite aesthetic qualities aroused the chatter in the salons and high society gatherings. Plato would have called him of a royal nature, the noblest of mortals.

The young Rolando reigned on that world disdaining and fought his fight against the jarring vulgarity placing itself constantly in front of a mirror, armed with silk ties, starched collars and sumptuous boutonniere. Nestled in silk robes and brocade handkerchiefs was pleased of his figure reflected, absorbed in the simplest and eager toilette and clothing. He had the art to knot a tie in all manners and grace to become covered of a sweet citrus fragrance, Blenheim Bouquet, like a second skin. From his wardrobes came out endless lace-up calfskin shoes in brandy color and suede boots; hats of all shapes, shirts and fabrics English, while he, lovingly, was dressing in search of absolute harmony and perfection.

Thus was born the accomplished aestheticism of the life of Rolando, and the dandy, who through Art is purified of pettiness bourgeois to be reborn with the garments of Beauty. Every gesture is intended to feed its unquenchable thirst for the two ecstasies, Art and Beauty. His body is a sacred temple, where the cult of the ego is spiritualized, consecrating themselves to the arms of the goddess Venus, fruitful creator of Beauty.

Enclosed within the walls of his golden castle he is the only king, the only law to which kneels is his incorruptible aesthetics faith. Exile from the media success and the money is suffering from a profound disagreement with the moralist society, a society that represents, however, the cup of salvation. As a vampire needs of it to feed his selfishness aesthetic and deftly walks to the boundaries of common sense, distinguishing himself with his unconventional naturalness and spartan moderation. A higher being, to beyond good and evil and predictable object of the fantasies of the middle class drowned by the gray flood of  conformism.

The noble Rolando will always looked with shocked eyes, but too fearful to approach to the soul of a gentleman completely absorbed in himself.

It may be called elegant, fabulous, magnificent or dandy; He is representative of what is best in human pride, of the need which is too rare in the modern generation, to fight and destroy the vulgarity.

 

The Painter of modern life – Baudelaire

Scrittrice per passione, è autrice di diversi articoli dedicati al mondo dell’eleganza maschile. Da oltre sei anni collabora con Eleganza del Gusto, raccogliendo nei suoi scritti la vera essenza della sartoria e dell’abbigliamento classico maschile. Dottoressa in Geologia, ha da sempre una grande passione per la bellezza e l’eleganza, che trova espressione anche attraverso il suo lavoro di gemmologa.

10 Comments

  • Amantina

    Molto piacevole assaporare la trama del racconto di un dandy così avvincente. Sempre elegante e curato il lessico, in ogni sua particolarità come è caratteristica dell’autrice. Affascinanti le immagini

  • giusy di lorenzo

    Più che un articolo direi un ‘overture di un racconto di un personaggio che appartiene ad un passato spinto, ma che vuole , con la sua capacità di seduzione entrare nel terzo millennio per presentare a questo mondo un nuovo modo di vivere.
    E che dire dell’autrice? speranza di bellezza e di eleganza , ambasciatrice del glamour ormai dimenticato .

  • Mimmo

    Stupenda narrazione di eleganza e classe di un dandy. Perfetta nel grande stile che La scrittrice mette sempre nei suoi articoli. Meravigliose le immagini del Conte Mocchia! Bravissima

  • Andrea

    Un testo meraviglioso, scritto con grande maestria dall’elegantissima Pia che, come sempre, riesce a trasmettere questo suo dono in ogni suo scritto. Affascinante da leggere, immergendosi nel testo sembra quasi di averlo qui davanti in carne ed ossa. Complimenti davvero, come sempre!

    A.A.R.M

  • Chiara

    Bellissimo! Sembra un racconto dell’800 con questo bellissimo protagonista. Peccato non poter proseguire nella lettura! Bravissima la scrittrice e molto di classe

  • Daniela

    Magnifico Rolando, immaginarlo di una bellezza sublime e di una eleganza d’altri tempi che forse gli uomini moderni dovrebbero riscoprire . Bellissime, come sempre,le immagini di Mocchia!

  • Giuseppe

    Bellissimo articolo nonchè inizio bellissimo di un possibile romanzo. Bravissima come sempre Pia , qui ha dimostrato la sua vera vena di scrittrice d’annunziana. Elegante il testo, magnifiche le immagini del bravissimo Mocchia!

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