Elegance

Rolando de Bellis: il cerimoniale della toilette

MMdC illustration

Illustrazioni di Massimiliano Mocchia di Coggiolahttp://www.mmdc-art.com/

Vi è un momento preciso del giorno e della notte in cui la creatività estetica si trasforma in pura mistificazione. Nell’intimità della stanza da bagno l’imprescindibile animo estetico di Rolando de Bellis era messo a nudo più che in ogni altro luogo. Legato alla propria immagine così profondamente da congiungersi ad essa a tutte le ore nella piacevole sensualità della toilette. Non una semplice stanza, ma una vera e propria sala spirituale dove tutto aveva inizio. Ed è in questa stanza che Rolando de Bellis, ogni giorno, rendeva omaggio alla sua opera mirabilmente estetica. Dai lunghi bagni avvolti tra i vapori aromatici, alla profumazione, alla rasatura, ogni gesto era un rituale ben preciso in cui mostrava molta arte e amore. Tutto aveva un suo equilibrio e in ogni angolo della stanza era impressa l’impronta di quest’essere così chimerico e camaleontico come l’affascinante Alcibiade, capace di riunire in sé la fugace bellezza e l’essere eterno.

Il giovane Rolando era solito levarsi tardi dal letto, indossare la vestaglia da camera e portarsi pensieroso allo specchio. Prima di tutto la sua toilette. Non ne avrebbe potuto fare a meno, così come non si sarebbe mai concesso il dispiacere di indossare comodi vestiti o di uscire di casa senza un garofano fresco all’occhiello. Nella sala da toilette un solo specchio faceva da padrone, circondato da una luce tenue e delicata. In quell’immagine riflessa avrebbe potuto afferrare la sua anima, un riflesso splendente dal quale era sedotto e ammaliato. Solitario di fronte a quell’oggetto così semplice e misterioso non vi erano menzogne, era il suo più fedele alleato, inconsistente e inafferrabile come il sogno di una vita che sempre più si allontana dalla realtà.

L’aria tersa e fresca, entrando nella stanza, metteva una sottile luce su tutte le meraviglie in essa contenute. Numerose boccette per balsami e pomate odorose; spazzole e piattini da barba in argento sbalzato, ornati con decorazioni floreali. In una piccola vetrina si poteva scorgere una preziosa collezione di saponette e profumerie inglesi. Vi era un certo tono di fumosità dato dalle note di cedro e tabacco che si spandeva nella stanza. Era consuetudine per Rolando fare uso di oli aromatici per corpo e capelli, in grado di risvegliare sensazioni olfattive e mentali nascoste. Su di un mobiletto in legno erano posti ordinatamente pregiati oggetti da toeletta, tra cui dei panni di lino per il viso e un pennello da barba in morbide setole di tasso. Dinanzi la vasca da bagno si mostrava la scultura marmorea di un’Afrodite pudica durante un bagno rituale. Ogni oggetto, per quanto minimo, era squisitamente curato e degno di nota, poiché rappresentava lo spirito di Rolando in ogni sua forma, frutto di una particolare singolarità e raffinatezza. Il tutto si tingeva di un’armoniosa sfumatura bluastra e verde berillo proveniente dalle maioliche orientali che tappezzavano le pareti.

Dopo aver imbevuto il corpo con unguenti e aromi profumati, Rolando indossò, con la solita disinvoltura, la sua camicia di batista, una cravatta regimental annodata a puntino sotto l’alto colletto rigido e l’abito chiaro di lino che, giorni addietro, il sarto Dante Lanutti aveva ultimato. Da un vasetto di cristallo prese una speciale cera che utilizzava per sistemare i suoi baffi sottili ed estremamente eleganti. Il modo in cui compiva quei gesti, lenti e accurati, mostravano l’evidenza di un sentimento profondo fondato su un sincero culto di sé. Quell’amabile rituale segnava i minuti di un tempo per lui immoto. Era un’instancabile dichiarazione d’amore verso se stesso e, alla fine, ogni inesausta fatica avrebbe lasciato il posto alla contemplazione dell’Io interiore. Prima di lasciare la stanza Rolando si voltò un’ennesima volta verso lo specchio, nella convinzione che quell’immagine lo avrebbe condotto lontano dalla mediocrità quotidiana.

La cura minuziosa che Rolando de Bellis adoperava nell’arte della toilette, ancor più dell’abbigliamento, rappresentava il suo più alto genio estetico, perché lontano dagli occhi di un mondo che, in quel luogo, si faceva ancor più distante. Un piacere costante e quotidiano in cui vi s’immergeva e vi cullava i suoi sensi interiori.


There is a particular moment of the day and night when the aesthetic creativity turns into pure mystification. In the privacy of the toilet room the essential aesthetic soul of Rolando de Bellis was stripped more than in any other place. Tied to its image so deeply to join it at all hours in the pleasant sensuality of the toilet. Not just a room, but a real spiritual room where everything began. And it is in this room that Rolando de Bellis, every day, paid tribute to his work admirably aesthetic. From long baths wrapped between the aromatic vapors, to the perfume and shaving, every gesture was a very precise ritual in which he showed great art and love. Everything had its balance. In every corner of the room was imprinted the imprint of this being so chimerical and chameleonic as the charming Alcibiade, able to of combining the fleeting beauty and eternal being.

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The young Rolando used to get out of bed very late, wearing a dressing gown and go thoughtfully in front of the mirror. First of all his toilette. He could not help it, as he would never have granted the displeasure of wear comfortable clothes and leave the house without a fresh carnation in his buttonhole. In toilet room one mirror was king, surrounded by soft and delicate light . In that reflected image he could grab his soul, a shiny reflection from which he was seduced and charmed. Lonely in front of that object, simple and mysterious, there weren’t lies, was his most faithful ally, inconsistent and elusive as the dream of a life that increasingly moves away from reality.

The clear air and cool, coming into the room, put a thin light on all the wonders that it contains. Several jars for balms and fragrant ointments; brushes and shaving plates in embossed silver, adorned with floral decorations. In a small showcase could see a valuable collection of English soaps and perfumes, discrete and sensual. There was a certain tone of smoke, given by notes of cedar and tobacco, that wafted into the room. It was customary for Rolando to make use of aromatic oils for hair and body, that can awaken olfactory and mental sensations hidden. On a wooden cabinet were placed neatly fine toiletry items, including the linen towels for the face and a shaving brush in soft bristles of badger. In front of the bath showed the marble sculpture of demure Aphrodite during a ritual bath. Every object, however small, was exquisitely cared and it was noteworthy, because it represented the spirit of Rolando in all its forms, the result of a particular uniqueness and refinement. Everything was tinged with a harmonious tinge of beryl green and bluish coming from eastern majolica that covered the walls.

After having soaked the body with flavors creams and fragrance, Rolando put on, with his usual nonchalance, a regimental tie perfectly knotted under the high stiff collar and light linen suit that, days ago, the tailor Dante Lanutti had completed. From a glass bowl he took a special wax that he used to arrange his thin mustache and very elegant. The way of he performed those gestures, slow and accurate, showed evidence of a deep feeling based on a sincere worship of self. That lovely ritual marked the minutes of a time for him motionless. He was a tireless declaration of love for himself and, in the end, every inexhaustible effort would leave the place to the contemplation of inner ego. Before leaving the room Rolando looked him just another time into the mirror, in the belief that this image would take him away from daily mediocrity.

The meticulous care that Rolando de Bellis used in the art of toilette, even more clothing, represented its highest aesthetic genius, because far from the eyes of a world that, in that place, it was even more distant. A constant and daily pleasure where Rolando de Bellis immersed himself and he rocked his inner senses.

Scrittrice per passione, è autrice di diversi articoli dedicati al mondo dell’eleganza maschile. Da oltre sei anni collabora con Eleganza del Gusto, raccogliendo nei suoi scritti la vera essenza della sartoria e dell’abbigliamento classico maschile. Dottoressa in Geologia, ha da sempre una grande passione per la bellezza e l’eleganza, che trova espressione anche attraverso il suo lavoro di gemmologa.

6 Comments

  • Amantina

    È sempre travolgente e passionevole immergersi nel personaggio di Rolando. Sublime come la scrittrice riesce a creare atmosfere di luoghi da farli sembrare vivi, di far quasi respirare profumi ed essenze . Sarà un bellissimo romanzo, di quelli da leggere con emozioni e sensazioni. Adesso gustiamo gli episodi. Bravissima la bellissima Pia.

  • Giorgio

    Episodio bellissimo, dai tratti molto dannunziano. Perfetta la sintassi ed elegante lo stile. Molto affine alla scrittrice. molto belle le illustrazioni!

  • Erica

    Passionale ed attraente Rolando da desiderare di leggere già altro. Ciò che mi attira di questa giovane scrittrice è il suo modo di scrivere. Una scrittura molto elegante e trasportante, che non annoia mai.

  • Francesco

    Piacevole in estate immergersi e gustare di Rolando de Bellis. Ancor più piacevole, sarebbe ,poter leggere tutto il romanzo seduto sotto il mio ombrellone con la brezza marina da contorno. Peccato siano solo episodi ma fantastici, il novecento età magnifica!

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