Elegance

Sguardi sul Festival di Venezia: Vittorio De Sica

Vittorio De Sica Mostra di Venezia 1691

Ciak sulla 72^ edizione della Mostra Cinematografica di Venezia.

In questi giorni le preziose pietre della laguna s’immergono nel magico mondo della cinematografia italiana e mondiale. Le dorate guglie di San Marco e le inebrianti bellezze artistiche di cui è avvolta questa misteriosa città non sono più le uniche protagoniste, cedono il posto alle più svariate facce del Cinema, cui spettano gli onori del primo piano per tutta la durata del festival.

Tra le lucenti acque della laguna lance e motoscafi si susseguono senza sosta, contrapposte al timido dondolio delle gondole. Dalla spiaggia del Lido sventolano alte le bandiere sul Palazzo del Cinema. Immagini di attualità si fondono con ricordi immoti di una sfarzosa dolce vita veneziana, in cui riappaiono vecchi proiettori, le gonne a ruota che si sollevano al vento di fine estate e gli interminabili bagagli che preannunciano toilette incastonate di diamanti e varietà di eleganze in papillon.

Vittorio De Sica in Venice

Lungo la via dei ricordi che conduce al Lido e agli spettacoli del festival, si avvista uno dei più venerati protagonisti degli anni d’oro del cinema, il cui viso definisce subito l’immagine di un’Italia colma di passioni e vitalità; Vittorio De Sica. Impreziosito dal suo sorriso abbagliante che in tutti animava quel buon umore tipicamente italiano, Vittorio saluta la folla di ammiratori che a Venezia puntualmente gli dava la caccia.

Il suo è un nome senza tempo, legato a una brillante carriera cinematografica, che passò dallo schermo alla macchina da presa con la stessa naturalezza che caratterizzò la sua vita. Era impeccabile nella sua eleganza innata e spontanea. Vestiva con la disinvoltura e l’ottemperanza di un amabile gentiluomo. Indimenticabili gli abiti color crema, con quelle morbide spalle che si fecero paladine di una nascente sartoria propriamente italiana, napoletana per l’appunto. Tra i suoi fedeli sarti spicca il nome del grande maestro napoletano Vincenzo Attolini. De Sica o, “Sig. di De Sico”, come lo chiamavano a Napoli, amava prendersi cura di ogni dettaglio. Guardando le sue foto, sul set e nella vita privata, appare un Vittorio De Sica in abiti dal taglio curato, Fedora e cravatta mai sciupata. Un’eleganza che parla di una vita sobria ed eloquente da vero signore, che sapeva rivelare di sé anche i suoi peggior difetti, tra cui l’ostinato vizio del gioco. Un vessillo da cui nacquero il Conte Prospero, nell’Oro di Napoli e il Conte Max. Erano insite in lui una sorprendente spontaneità e gentilezza di un uomo che non si accontenta della fama e successo, capace di penetrare il cuore di tutti.

Riusciva a far diventare importanti le cose piccole, a dare un senso profondo alle vicende quotidiane.

Carlo Lizzani

Come pochi, Vittorio De Sica, è stato in grado di guardare negli occhi del suo tempo, per restituire allo schermo quella stessa realtà dal sapore amaro e di cui si fece portavoce con una straordinaria poetica neorealista nel dopoguerra. Umberto D. e Ladri di Biciclette sono solo alcuni tra i suoi più celebri capolavori. Nel suo lavoro fu sempre circondato dalle più belle dive e cineasti di rilievo internazionale, tra cui Cesare Zavattini, con cui strinse un forte legame artistico e umano.

Ιtalian director and actor Vittorio De Sica in Venice, 1947

…È il 1959 e i due maestri, seduti al tavolo di un bar della laguna, si scaldano in animosi conversevoli in compagnia della graziosa attrice Giovanna Ralli. Sono inquieti per il debutto serale; il Generale della Rovere sarà premiato con Leone d’Oro ex – equo con la Grande Guerra di Monicelli…

Di sera Venezia indossa la sua veste più intrigante, facendo da cornice alle luci di strada e allo splendente soffitto dell’atrio al Palazzo del Cinema.

…Dal sole del Lido riappare Vittorio De Sica in compagnia di Marisa Merlini; l’abito chiaro ha lasciato il posto a uno smoking sciallato che esalta la figura elitaria; siamo nel 1961 e un’elegantissima folla, accorsa dai viali del Lido, consacra il suo fascino e successo con caldo entusiasmo…

Guardando le vecchie immagini di questi momenti, rese memorabili dall’affabile voce di Lello Bersani, viene un po’ di malinconia. Vittorio De Sica fu artista cinematografico e grande uomo di stile senza eguali. Il patrimonio che lascia è di una vita tutta all’italiana, di cui era profondamente innamorato, soprattutto di quella Napoli che fece sua nella parlata e in molti suoi film, da Matrimonio all’italiana a Ieri, oggi e domani.

Nel frattempo i film si susseguono e attraversano impetuosi la laguna. L’attesa delle premiazioni si fa sempre più eccitante e Venezia si lascia alle spalle il docile passato in attesa, ogni anno, di film che non sono ancora nati. Nuovi nomi e personalità dell’industria cinematografica si accostano ai connotati della cronaca e della storia del grande schermo.


Ciak on the 72nd edition of the Venice Film Festival.

These days the precious stones of the lagoon are immersed into the magical world of Italian and global cinema. The golden spiers of San Marco and the heady artistic beauties of which is wrapped this mysterious city are no longer the only protagonists, give way to the various faces of Cinema, which have entitled to the honors of the first floor for the entire duration of the festival.

Princess Grace and Italian director and actor Vittorio De Sica at the gala dinner for the Monte-Carlo Television Festival, January 19, 1962.

Among the shining waters of the lagoon spears and speedboats follow one another relentlessly, as opposed to shy and gentle undulation of gondolas. From the Lido beach the flags are waving high on the Palazzo del Cinema. Current images blend with memories of a motionless gorgeous Venetian sweet life, in which reappear old projectors, the round skirts that rise to the late summer wind and the endless bags that herald toilet embedded with diamonds and variety of elegance in bow tie.

Along the way of memories leading to the Lido and the shows of the festival, appears one of the most revered actors of the golden age of cinema, whose face immediately defines the image of an Italy full of passion and vitality; Vittorio De Sica. Embellished by his dazzling smile that animated the good mood typically Italian, Vittorio greets the crowd of admirers that, in Venice, regularly hunted him. Its name is a timeless, tied to a brilliant movie career, which passed from the screen to the camera with the same ease that characterized his life.

He was impeccable in his innate and spontaneous elegance. He was dressed with the nonchalance and the compliance of a lovable gentleman. Unforgettable cream suits, with those soft shoulders that became paladins of a rising tailoring properly Italian, Neapolitan precisely. Among his faithful tailors stands the name of the great Neapolitan master Vincenzo Attolini. De Sica or, “Mr. De Sico “, as they called him in Naples, loved to take care of every detail. Looking at his photos, on set and in private life, they shows Vittorio De Sica in suits perfectly cut, Fedora and tie never creased. An elegance that speaks of a sober and eloquent life of a true gentleman, he was able to reveal of himself even his worst flaws, including the incorrigible gambling habit. An obsession that gave birth to Conte Prospero, in the Gold of Naples (L’Oro di Napoli) and Conte Max. They were inherent in him a surprising spontaneity and kindness of a man who is not content with the fame and success, able to penetrate the hearts of all.

He could give importance the little things, to give a deeper meaning to the daily experience.

Carlo Lizzani

Vittorio De Sica, has been able to look into the eyes of his time, to give back to the screen that same reality from bitter taste and which became the spokesman with an extraordinary neorealist poetic postwar. Umberto D. and Bicycle Thieves (Ladri di Biclette) are just some of his most famous masterpieces. In his work he was always surrounded by the most beautiful stars and filmmakers of international importance, including Cesare Zavattini, with which he has narrow a strong bond artistic and human.

Marlene Dietrich e Vittorio De Sica

It was 1959 and the two masters, sitting at a table in a bar of the lagoon, heat up in spirited conversations in the company of the pretty actress Giovanna Ralli. They are worried about the debut evening; at the General della Rovere will be awarded the Golden Lion ex – fair with the Great War (La Grande Guerra) by Monicelli…

Venice In the evening wears its most intriguing dress, doing background to the street lights and to the shining ceiling of the Palazzo del Cinema.

…From the sun of Lido reappears Vittorio De Sica in the company of Marisa Merlini; the light suit has given way to a shawl tuxedo that exalts his elitist figure; we are in 1961 and a very elegant crowd, came from the avenues of Lido, bless his charm and success with warm enthusiasm…

Looking at old pictures of these moments, made memorable by the friendly voice of Lello Bersani, come a bit of melancholy. Vittorio De Sica was amazing movie artist and great man of unrivaled style. The heritage that leaves is an Italian life, of which was deeply in love, especially of Naples that he made his in his speech and in many of his films, from Marriage Italian Style (Matrimonio all’Italiana) and Yesterday, Today and Tomorrow (Ieri, oggi e domani).

In the meantime movies follow each other and rush through the lagoon. The anticipation of the awards is becoming more exciting and Venice leaves behind the sweet past on hold, every year, of films that are not yet born. New names and personalities of the film industry approximated to those characteristics of the record and the history of the big screen.

Scrittrice per passione, è autrice di diversi articoli dedicati al mondo dell’eleganza maschile. Da oltre sei anni collabora con Eleganza del Gusto, raccogliendo nei suoi scritti la vera essenza della sartoria e dell’abbigliamento classico maschile. Dottoressa in Geologia, ha da sempre una grande passione per la bellezza e l’eleganza, che trova espressione anche attraverso il suo lavoro di gemmologa.

3 Comments

  • Mimmo

    Come fedele e appassionato lettore non potrei omaggiare all’eleganza di stile di questo articolo, dal gusto molto retrò ma reso attuale!
    La Mostra Cinematografica di venezia è anche questo.

  • amantina

    Suadente lettura sin dalle prime parole la cui grazia ed eleganza riporta indietro nel tempo. Quando si ascoltavano i meravigliosi documentari dell’Istituto Luce sul Festival di Venezia.
    Siamo abituati ormai ad una staticità e freddezza di stile ormai, ma la giovane scrittrice sa distinguersi e portare emozioni in ciò che scrive.
    Lodevole!

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