Inverno, meravigliosa stagione da celebrare con la classe e l’eleganza del gentiluomo che riscopre il piacere di indossare tessuti corposi e senza tempo. L’allure dell’uomo elegante si sofferma ad esplorare l’infinito universo di quei filati caldi e avvolgenti,sensoriali e misteriosi come il gelido vento che li accompagna. Si aprono gli ombrelli e tornano a fioccare, in tutto il loro fascino, gli amati tweed, le flanelle piene e le lane più pregiate, che avvolgono il corpo con il loro candore e preziosità. Le sfumature dell’abbigliamento maschile trovano conforto alle uggiose giornate tra calorosi cappotti e abiti dal cuore profondo.
Cambiano i toni e la tavolozza invernale si tinge di nuance e fantasie dal fascino delicato; dal beige, tabacco e grigi verdastri delle tenute di campagna ai classici blu notte, tortora e grigio perla della vita cittadina. Audaci motivi scozzesi, pied de poule e finestrati, dal carattere confidenziale, si uniscono all’autorità di gessati e Principe di Galles.
Per i sommi cultori dell’eleganza maschile, non vi è amore più sincero che quello per la scelta del tessuto, un’opera paziente e voluttuosa, basata sulla conoscenza e il gusto individuale. È un fondamento essenziale nel definire il carattere estetico ed espressivo dell’abito cui la stoffa darà vita. I polpastrelli si fondono e comunicano con l’infinita musicalità del tessuto, richiamando a sé il capo che meglio ne rappresenta i pregi e le ricchezze. Al tatto ci s’immerge nell’amabile consistenza e peso delle fibre, ammirando con lo sguardo lucentezza e fantasia. Si aprono, così, immaginari sublimi, in cui si può cogliere la piacevolezza di un cappotto in soffice cashmere o vicuña, infinitamente caldi e delicati; la virilità di un pantalone in cavarly inglese, ideale nelle giornate più rigide; o di una magnifica flanella di lana gessata, adatta a impreziosire abiti completi e doppiopetto. La sapienza nel bilanciare i pesi, la trama e i colori di un tessuto devono essere in accordo all’occasione, il luogo e la temperatura, avendo cura di orientarsi sempre verso drappeggi dall’aria morbida ma consistente, composta e sofisticata, onorando l’intimo linguaggio che ogni tessuto che si rispetti è in grado di esprimere in sintonia con la perfezione della maestria sartoriale.
I tessuti cardati, dai volumi pieni e morbidi, si distinguono per la loro stimata pesantezza e consistenza. Che siano spigati, a quadri o classici a tinta unita, amano mostrarsi con abiti piuttosto accollati e monopetto, accompagnati da panciotti e scarpe scamosciate. I pantaloni realizzati con stoffe così vigorose e compatte, avranno il privilegio di una piega perfetta e immutabile. Le flanelle cardate, arricchite da squisiti effetti mélange; le preziose lane Shetland, intinte di naturali sfumature rossicce e brunastre, e le ruvide lane dei tweed scozzesi e irlandesi, avvolti da affascinanti tonalità del sottobosco, hanno un confortevole sapore vintage, che rievoca climi campestri e di passeggiate all’aperto. Il tweed è inconfondibile nelle sue numerose declinazioni, tra cui l’amato Harris Tweed e il Donegal ricoperto di meravigliosi riccioli colorati. Più raro il Diamond Tweed, alternativa elegante e distinta al classico spigato. L’immortale Principe di Galles, rivela il meglio di sé quando il clima si fa inclemente, rendendosi sobrio e aggraziato nei tagli tipicamente inglesi, ancor più, se esaltato dalla perfezione della lana Saxony, che ne evidenzia magnificamente le righe rosse o celesti dei suoi noti riquadri. E quale miglior tessuto di un herringbone tweed, a spina molto grossa, per un cappotto compatto e resistente, la cui natura si sposa perfettamente a questi tessuti dalla mano scabra e luminosità ridotta. La singolarità del panno casentino, il boccoloso pastrano dei barrocciai e nobiluomini fiorentini, è un guizzo di calore nelle grigie giornate d’inverno. Con il suo spiccato color arancio, sa rilevare un’anima rustica e di classe, offrendo la delizia della grande qualità italiana.
D’altra parte vi sono i tessuti pettinati, che parlano di viaggi, di riunioni lavorative e serate di gala. Hanno l’aria raffinata e cittadina. Grazie alle lunghe fibre mostrano maggiore lucentezza e finezza dei panni cardati. In questo regno fanno la loro comparsa filati sottili e nobili fibre, come la Tasmania, in eccellente lana merino australiana, le grisaglie e le flanelle pettinate. La grisaglia esalta la sua eloquenza esclusivamente nelle tonalità del grigio, è un tessuto docile e modesto, un classico del semiformale. Di sera, la lucentezza del mohair arricchisce l’abito di squisita eleganza e charme. Gli intenditori dell’estetica maschile detengono la superba abilità di trasporre tessuti spiccatamente country anche in città, abbinandoli ad accessori e ornamenti gentili, quali cravatte in seta, candide camicie e leggiadre boutonniere. Il Duca di Windsor resta, come sempre, tra gli esempi più geniali e ammirabili di questa peculiare eleganza innovativa.
La ricercatezza dei tessuti inglesi e italiani, si fonde alla solennità della lavorazione a mano per donare all’abito un’intensa forza vitale, tale da renderlo unico e inimitabile. Sono lontani i tempi delle district checks che identificavano le nobili famiglie inglesi, e delle care flanelle dal peso sovranamente robusto, pregevoli per cromaticità e modelli, eclissate da tessuti spersonalizzati e inclini, sempre più, a soddisfare l’esigenza di stoffe dal peso più versatile. La direzione verso una leggerezza univoca dei tessuti rischia di offuscare quell’unicità che ha distinto generazioni di gentiluomini nel passato.
A difesa di questi tessuti fuori dal tempo, si schierano pochi estimatori del buongusto e la più attenta cultura sartoriale, che, tra i suoi scaffali tersi di affascinanti drapperie, offrono sempre la rarità di queste stoffe piene di peso ed emotività. Le ore trascorse in sartoria a immaginare e toccare sono un delizioso capitolo da cui tutto ha inizio. L’emozione del tessuto plasmato ad opera d’arte, dopo lunghe ore di riflessione e premuroso lavoro sartoriale, simboleggia la sensibilità maschile verso la tradizione, in antitesi con la velocità del confezionato e del prodotto industriale.
Winter, wonderful season to celebrate with the class and elegance of the gentleman who rediscovers the pleasure of wearing bodied and timeless fabrics. The allure of elegant man stops to explore the infinite universe of those warm and enveloping yarns, evocative and mysterious as the icy wind that accompanies them. The umbrellas are opening and back to snow, in all their charm, the beloved tweed, filled flannel and the highest quality wool, which envelop the body with their candor and preciousness. The shades of menswear find comfort to gloomy days with warm coats and suits from the deep heart. Change the tone and winter palette is tinged with shades and patterns from the delicate charm; beige, tobacco and greenish gray seals country to classic midnight blue, taupe and pearl gray of city life. Plaid Check, houndstooth and windowpanes patterns, more confidential, join to the authority of pinstripes and Prince of Wales.
For the chief lovers of men’s elegance, there isn’t more true love than the one for the choice of fabric, a patient and voluptuous work, based on knowledge and individual taste. It is an essential foundation for defining the aesthetic and expressive apparel of the suit which the fabric gives life. The fingertips come together and communicate with the infinite musicality of the fabric, recalling the garment that best represents its qualities and riches. The touch enters in symbiosis with fiber texture and weight, revealing with eyes the shine and patterns. Open, well, sublime imaginary, where can seize the pleasure of soft cashmere or vicuña coat, endless warm and delicate; virility of a English cavarly trouser, perfect in the more rigid days; or a magnificent pinstripe wool flannel, suitable for embellishing complete suits and double breasted. The wisdom in balancing weights, the texture and color of a fabric must be in accordance with the context, the place and the temperature, taking care to orientate increasingly towards soft draped, but firm, composed and sophisticated, honoring the intimate language that every quality fabric is able to express in consonance with the excellence of craftsmanship tailoring.
The carded fabrics, with full and soft volumes, are distinguished thanks their estimated weight and texture. Whether herringbone, plaid or classical solid, they like to show themselves with suits quite high-necked and single-breasted, accompanied by waistcoats and suede shoes. The trousers made by these fabrics such forceful and compact, will have the privilege of perfect and immutable fold. The carded flannels, embellished with exquisite mélange effects; precious Shetland wool, dipped in natural brownish and reddish tones, and rough wool of Scottish and Irish tweed, wrapped in attractive shades of undergrowth, have a nice retro feel, that evokes rural climates and outdoor walks. The tweed is unmistakable in its many forms, including the beloved Harris Tweed and Donegal, covered with beautiful colored curls. More rare is Diamond Tweed, elegant and distinct alternative to the classic herringbone. The immortal Prince of Wales, reveals its best face when the weather is inclement, becoming sober and graceful in the typically English cuts, even more, if enhanced by the perfection of Saxony wool, which highlights beautifully red or blue lines of his famous check pattern. And what better cloth of herringbone tweed, very large twill, for a compact and resistant coat, whose nature fits perfectly in these fabrics by rough hand and low light. The singularity of the Casentino cloth, the curly coat of carters and Florentine noblemen, is a flash of heat in the gray winter days. With its strong orange color, knows reveal rustic and classy soul, offering delights of high Italian quality.
On the other hand, there are the worsted fabrics, that talking about travel, work meetings and galas. They have refined and citizen looks. Thanks to the long fibers, exhibit more shine and finesse as carded cloths. In this Kingdome, they make their appearance thin yarns and noble fibers, such as Tasmania, Australian merino wool of great quality, the grisaille and worsted flannels. Grisaille enhances his eloquence only in shades of gray, is a docile and humble fabric, a classic of semi-formal. At night, the shine of mohair enriched the suit of exquisite elegance and charm. The connoisseurs of men’s aesthetics holding the superb ability to transpose the country fabrics even in the city, combining them with kind accessories and ornaments, such as silk ties, candid shirts and fair boutonniere. The Duke of Windsor remains, as always, among the most brilliant and admirable examples of this peculiar innovative elegance.
The refinement of the Italian and English fabrics blends with the solemnity of handwork to give at the suit intense life force, that makes it unique and inimitable. Far away are the days of district checks that identified the noble English families, and dear flannels with weight supremely robust, valuable for chromaticity and models, eclipsed by impersonal fabrics and likely, more and more, to meet the need for fabrics with more versatile weight. The direction towards a unique lightness of cloths is likely to overshadow that uniqueness that has distinguished generations of gentlemen in the past.
In defense of these out of time fabrics, lined up a few admirers of good taste and the more careful tailoring culture, which, among its shelves full of fascinating draperies, always offer the rarity of these fabrics full of weight and emotions. The hours spent in tailoring to imagine and touch are a delicious chapter from which everything begins. The excitement of the fabric formed in the work of art, after long hours of reflection and careful tailoring, symbolizes the men’s sensibility to tradition, in contrast to the speed of the packaged product and the industry.
