L’idea di progettare e veder prendere forma un oggetto, partendo da un semplice tratto disegnato a matita o al PC, mi ha sempre fornito spunti di riflessione.
Non è forse tutta lì la vita? Iniziare e prendersi cura, per poi lasciare andare.
Ad affiancarmi in questo processo creativo c’è stato un giovane maestro calzolaio che ho il piacere di presentarvi: il suo nome è Gianfranco Montano. Segnatelo, perché ne sentirete parlare!
In questo periodo zeppo di restrizioni, il primo incontro con Gianfranco Montano è avvenuto a distanza, per telefono, durante il quale decide di mettermi alla prova.
Da attento lettore di Eleganza del Gusto mi sfida ad ideare un modello di scarpa che potesse identificare l’essenza di EdG, mostrandosi disposto a realizzarla su misura per me, senza nemmeno incontrarmi di persona.
Accetto la sfida e rilancio: se dev’essere un’identificazione dello spirito che portiamo avanti da 10 anni, allora non ci sono dubbi, il modello di scarpa ideale è uno stivaletto Balmoral. Pelle e camoscio, nero su nero: affascinante sotto l’abito da lavoro, seducente per il tempo libero.
Se siete d’accordo con me nel dire che le premesse di questa collaborazione siano allettanti, allora leggete le parole di Gianfranco Montano per scoprire tutto il fascino di questo paio di scarpe e rendetevene conto voi stessi guardando le foto.
Buona lettura!
Umberto Cataldo De Pace
Eleganza del Gusto: Caro Gianfranco, iniziamo con una descrizione dei tratti caratteristici dello stivaletto Balmoral realizzato.
Gianfranco Montano: Il Balmoral, realizzato su misura, presenta un’allacciatura francesina ed è composto da due tipologie di pellami: vitello liscio e nabuk. La cucitura è una tipica goodyear e nella parte interna sono presenti materiali naturali come i contrafforti in cuoio, tipici di una produzione artigianale.
EdG: Dunque quali sono i tratti caratteristici tipici delle scarpe su misura? Come può un cliente riconoscerle?
GM: Sinceramente io penso che sia molto facile riconoscere un buon paio di scarpe, ma probabilmente non è così per tutti. Come spesso accade nel su misura, la risposta è quasi tutta all’interno delle cose. In questo caso bisognerebbe smontare la scarpa e non credo che un cliente sia interessato a farlo (ride, ndr.). Però può toccarla e guardarla con attenzione: al tatto (tra il metatarso e l’arco plantare) dovrebbe imbattersi in una parte molto rigida, realizzata con una sorta di rinforzi necessari a permettere l’indispensabile curvatura della pianta. Alla vista, invece, la scarpa presenta sempre delle imperfezioni, o anche differenze tra la destra e la sinistra, tipiche di un lavoro manuale, che rendono la stessa unica ed irripetibile.
EdG: Vivi e lavori in Basilicata e, da buon lucano, tendi a non metterti troppo in mostra; ma qui c’è bisogno di conoscerti. Chi è Gianfranco Montano?
GM: Un artigiano della scarpa! Il primo maggio del 2012 (a 27 anni, ndr.) ho deciso di avviare questa attività, ma come riparatore. Solo qualche anno dopo è accaduto quello che oggi mi porta ad essere qui.
EdG: Racconta!
GM: C’è un lucano di nome Angelo Imperatrice che insegna da tanti anni al corso di calzoleria del Polimoda di Scandicci e dell’Accademia Riaci di Firenze che, appena seppe di me, venne a cercarmi in bottega. Non trovandomi, decise di lasciare un biglietto con su scritto: “Sono Angelo Imperatrice, maestro calzolaio del Polimoda, ma, soprattutto, tuo zio! Vieni a trovarmi a Firenze così ti insegno a fare le scarpe più belle di sempre.”. Non sapevo della sua esistenza e, se oggi sono qui, è soprattutto grazie a lui e agli otto anni di viaggi tra Basilicata e Toscana.
EdG: Una storia da film e tu con il grande cinema sei legato a doppio nodo. In giro si dice che hai realizzato le scarpe a Francis Ford Coppola.
GM: Certo che sì, un sogno! Sono stato contattato dalla direttrice di Palazzo Margherita in occasione di un evento. Coppola aveva bisogno di un mocassino classico e di una francesina con cappelletto ed io ero quasi intimorito dall’incontro. In realtà si è dimostrato una persona molto umile come i veri grandi. Ha voluto conoscere tutta la mia storia ed inaspettatamente ha chiesto ai suoi collaboratori di scattarci una foto insieme. Io non mi sarei mai permesso di farlo!
EdG: In occasione di questo progetto insieme hai dimostrato con ottimi risultati quanto sia valido il tuo servizio bespoke a distanza. Spiega ai nostri lettori come si sviluppa il processo!
GM: Inizia tutto con un incontro a distanza, durante il quale io pongo delle domande al cliente per capire cosa andremo a realizzare e quali sono le necessità primarie. Sia estetiche che funzionali. Poi, dopo aver spiegato nel dettaglio come fare, si passa alla presa misura in autonomia. In chiusura si va a scegliere il pellame ed i dettagli estetici, prestando particolare attenzione all’immagine potenziale della scarpa finita. Dopo aver costruito il modello, lo spedisco a casa del cliente così da permettergli di fare la prova e capire insieme quali sono le modifiche da effettuare. Mediamente, la scarpa è pronta dopo circa 60 ore di lavoro.
EdG: Cosa c’è di nuovo per Gianfranco Montano?
GM: Di sicuro qualcosa legata al brand. Il marchio Gianfranco Montano viaggia ormai da solo in Oriente, dopo l’acquisizione da parte di un fondo a cui è piaciuto particolarmente. A breve io verrò fuori con un nuovo brand che porterà una ventata di freschezza sul mercato.
Gianfranco Montano non ha nemmeno smesso di collaborare con Eleganza del Gusto: insieme stiamo costruendo qualcosa che permetta all’artigianato italiano di prendere sempre più vigore in ambito nazionale ed internazionale. A presto con tutte le novità!
The idea of designing and seeing an object take shape, starting from a simple line drawn in pencil or on a PC, has always provided me with food for thought.
Isn’t that the whole life? Start and care, then let go.
To support me in this creative process there was a master shoemaker whom I have the pleasure of introducing to you: his name is Gianfranco Montano. Write his name, because you will hear about him!
In this period full of restrictions, the first meeting with Gianfranco Montano took place remotely, by telephone, during which he decided to test me.
As an attentive reader of Eleganza del Gusto, he challenges me to come up with a shoe model that could identify the essence of EdG, showing himself willing to tailor it for me, without even meeting me in person.
I accept the challenge and relaunch: if it is to be an identification of the spirit that we have been pursuing for 10 years, then there is no doubt, the ideal shoe model is a Balmoral ankle boot. Leather and suede, black on black: fascinating under a work suit, seductive for leisure time.
If you agree with me that the premises of this collaboration are tempting, then read the words of Gianfranco Montano to discover all the charm of this pair of shoes and realize it yourself by looking at the photos.
Enjoy the reading!
Umberto Cataldo De Pace
Eleganza del Gusto: Dear Gianfranco, let’s start with a description of the characteristic features of the Balmoral boots made.
Gianfranco Montano: The Balmoral, bespoke, has an Oxford lacing and is made up of two types of leathers: smooth calfskin and nubuck. The stitching is a typical goodyear one and on the inside there are natural materials such as the leather buttresses, typical of an artisan production.
EdG: So what are the typical traits of bespoke shoes? How can a customer recognize them?
GM: Honestly, I think it’s very easy to recognize a good pair of shoes, but that’s probably not the case for everyone. As often happens in bespoke, the answer is almost entirely within things. In this case the shoe would have to be taken apart and I don’t think a customer would be interested in doing it (laughs, ed.). However, he can touch it and look at it carefully: to the touch (between the metatarsal and the arch of the foot) he should come across a very rigid part, made with a sort of reinforcements necessary to allow the indispensable curvature of the sole. At sight, however, the shoe always presents imperfections, or even differences between the right and the left, typical of manual work, which make it unique and unrepeatable.
EdG: You live and work in Basilicata and, as a good Lucanian, you tend not to show yourself too much; but here we need to know you. Who is Gianfranco Montano?
GM: A shoe craftsman! On May 1st 2012 (at the age of 27, ed.) I decided to start this business, but as a repairer. Only a few years later what happened that brings me to be here today.
EdG: Tell us!
GM: There is a Lucanian named Angelo Imperatrice who has been teaching for many years at the shoe making course at Polimoda in Scandicci and at the Riaci Academy in Florence who, as soon as he found out about me, came to look for me in the shop. Not finding me, he decided to leave a note with the words: “I am Angelo Imperatrice, master shoemaker of Polimoda, but, above all, your uncle! Come and visit me in Florence so I can teach you how to make the most beautiful shoes ever. “. I did not know of his existence and, if I am here today, it is above all thanks to him and to the eight years of travel between Basilicata and Tuscany.
EdG: A movie story and you with great cinema are tied to a double knot. Rumor has it that you made Francis Ford Coppola shoes.
GM: Of course yes, a dream! I was contacted by the director of Palazzo Margherita on the occasion of an event. Coppola needed a classic moccasin and an Oxford with the cappelletto and I was almost intimidated by the encounter. In reality, he has proved to be a very humble person like the true greats. He wanted to know my whole story and unexpectedly asked his collaborators to take a picture of us together. I would never have allowed myself to do that!
Dear Gianfranco, the craftsmanship and artistry you put into these beautiful shoes is very clear. Thank you, very best!
Francis Ford Coppola
EdG: On the occasion of this project together you have demonstrated with excellent results how good your remote bespoke service is. Tell our readers how the process develops!
GM: It all starts with a remote meeting, during which I ask the client some questions to understand what we are going to achieve and what the primary needs are. Both aesthetic and functional. Then, after having explained in detail how to do it, we move on to taking the measurement independently. In closing, you go to choose the leather and the aesthetic details, paying particular attention to the potential image of the finished shoe. After having built the model, I send it to the customer’s home so that he can do the test and understand together what are the changes to be made. On average, the shoes are ready after about 60 hours of work.
EdG: What’s new for Gianfranco Montano?
GM: Certainly something related to the brand. The Gianfranco Montano brand now travels alone in the East, after the acquisition by a fund that particularly liked it. Soon I will come up with a new brand that will bring a breath of fresh air to the market.
Gianfranco Montano has not even stopped collaborating with Eleganza del Gusto: together we are building something that allows Italian craftsmanship to gain more and more vigor both nationally and internationally. See you soon with all the news!
