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Barber Life: il rasoio da barba

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Da sempre l’uomo, con una sorta di sesto senso, ha introdotto nella sua quotidianità la necessità di radersi. Lo ha fatto con metodi molto rudimentali sin dalla preistoria, mediante l’utilizzo di pietre o valve di conchiglia o, qualche tempo più avanti, con la comparsa di primi metalli e con la formazione di qualcosa la cui forma riconduceva a quelle che sarebbero state le future lamette.

Abbandonando i primordi della civiltà umana e giungendo a qualcosa di più recente ci imbattiamo subito in qualcosa di più moderno ossia il rasoio a mano libera, particolare tipologia di rasoio ad un filo, difficile da utilizzare e quindi facilmente individuabile come diretto responsabile di ferite significative nonché oneroso in materia di manutenzione poiché la lama necessitava di una costante affilatura.Barber Life

Una prima evoluzione si ebbe con il francese Jean-Jacques Perret il quale ispirandosi alla pialla del falegname inventò il rasoio di sicurezza; ispirato sempre come basi funzionali al concetto del rasoio a mano libera ma decisamente più sicuro poiché la lametta era bloccata da una protezione che regolava lo scorrimento della stessa non permettendole di andare a fondo. Tra il 1820 e il 1880 questa invenzione trovò conferme: partendo dalla località di Sheffield, in Inghilterra, già famosa per la produzione di lame per rasoi a mano libera, fino ad arrivare agli Stati Uniti con i fratelli Kampfe.

La vera svolta significativa si ebbe, però, solo agli inizi del 1900 con il famoso King Camp Gillette fondatore della Gillette Company, successivamente Gillette Razor Safety Company, il quale puntò all’invenzione di una lama economica in materia di costi e di manutenzione poiché dotata di doppio filo, garantendo così una durata maggiore. Nacque la lametta “usa e getta” definita tale poiché letteralmente utilizzata (anche più volte) e successivamente gettata via. L’invenzione stessa in sé per sé fu un evento eccezionale e con l’ingresso degli Stati Uniti nel primo conflitto mondiale ci fu il massimo successo della neo nata di casa Gillette grazie all’aggiudicazione della commessa per la fornitura di lamette: ben 32 milioni, all’esercito a stelle e strisce poiché la barba impediva il comodo utilizzo delle maschera antigas.

Nel corso degli anni la lametta, con gli ormai tanti produttori impegnati in questo campo, subì tante modifiche riguardanti la forma e soprattutto il materiale con cui veniva realizzata. Fu l’azienda inglese Wilkinson Sword, fra le altre, produttrice anche di spade (da li il logo storico), nella seconda metà degli anni ’60 ad avere la meglio in questo settore, con l’utilizzo dell’acciaio inossidabile per l’eliminazione della formazione della ruggine e per una maggiore durata della lama. A livello europeo il successo fu enorme e la Gillette e le altre case produttrici non poterono far altro che adeguarsi a tale innovazione.

Circa un decennio dopo la Gillette prima e, intorno alla prima metà degli anni ’70, la francese Bic, commercializzarono un tipo di multilama formato da una cartuccia contenente al suo interno più lame. Anch’esse, ovviamente, usa e getta.

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