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Food & Wine

10 regole per costruire la cantina perfetta a casa

Coronare il sogno di trasferire la propria passione dentro le mura domestiche, stupire la propria partner durante una cena romantica, celebrare un traguardo professionale, investire in un asset alternativo, introdurre un oggetto d’arredo fuori dall’ordinario: costruire una cantina di vini personalizzata all’interno della propria abitazione appaga molteplici necessità ed esigenze.

Studenti o uomini d’affari, neofiti o esperti del settore: a chi non piacerebbe poter attingere da una personale, esaustiva, selezione di vini da abbinare ad ogni pasto in casa propria?

Ma come si costruisce una selezione adatta ad ogni occasione, che possa soddisfare anche i gusti più sofisticati, con un budget non necessariamente da milionari?

Anche io negli anni ho costruito la mia cantina domestica e ho deciso di riassumere in questo articolo le 10 regole da seguire per costruire la cantina perfetta.

1-Prima la cantina, poi i vini e la loro ‘tracciabilità’.

Ancora prima dell’acquisto dei vini assicuratevi di avere a disposizione il luogo e gli strumenti adatti alla loro perfetta conservazione.

Uno scantinato che assicuri le adeguate condizioni di temperatura, umidità, luminosità può fare al caso vostro.

Una soluzione meno economica ma ancora più efficace è quella di optare per un frigo professionale con differenti sezioni a temperature regolabili.

Tema connesso con quello appena affrontato è quello della ‘tracciabilità’.

Indispensabile conoscere tutta ‘la vita’ della bottiglia sulla quale si è messo gli occhi, soprattutto se si ragiona in un’ottica di investimento e quindi potenziale rivendita della stessa.

Al tema dei luoghi e delle condizioni perfette di conservazione, data la sua importanza e delicatezza, dedicherò un intero articolo; per ora assumeremo questo requisito come soddisfatto per addentrarci negli altri nove punti.

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© Heritage Vine Inc.

2-La diversificazione vince sulla quantità.

Ricordatevi che si tratta pur sempre di una cantina ‘domestica’, 100 bottiglie rappresentano una base soddisfacente, se ben selezionate.

Il numero ed il turnover delle bottiglie dipenderanno poi dall’orientamento della cantina.

Una tendenza al collezionismo porterà ad un costante aumento delle quantità stoccate con un basso tasso di rotazione, mentre se si propende per la fruibilità il tasso di rotazione andrà ad aumentare lasciando inalterato il numero di bottiglia in valore assoluto.

3-Coprite tutte le categorie.

Bollicine, bianchi secchi e aromatici, rosé, rossi beverini e corposi ma non dimenticatevi delle alternative da fine pasto. Passiti, muffati, distillati e grappe vengono troppo spesso relegati ad un ruolo secondario.

4-Coprite diverse aree geografiche e vitigni anche meno blasonati.

Una buona selezione di vini deve saper percorrere l’Italia da nord a sud, individuando per ogni regione almeno un vitigno rappresentativa.

Se si parla di bianchi nostrani non si può prescindere da un ottimo Verdicchio di Matelica, ma perché precludersi l’opzione di un’atipica Malvasia istriana, oppure di un bianco della zona dell’Etna.

Tra i rossi non potrà mancare l’intramontabile Sangiovese, principe del centro Italia, ma trovate spazio anche per un Tintilia molisana, un Aglianico del Vulture, un Pignolo friulano.

5-L’internazionalità fa fare il salto di qualità.

Integrare con un 10-15% di etichette straniere rappresenta un enorme valore aggiunto.

Un Riesling della Mosella, uno Chardonnay della Borgogna, un Sauvignon della Loira, un taglio bordolese della zona del Médoc, sono solo alcuni esempi di bottiglie che andrebbero ad impreziosire la vostra cantina.

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© Heritage Vine Inc.

6-L’alternanza tra piccoli produttori e nomi affermati è la vostra unicità.

Poter annoverare nella propria selezione un’affermata bottiglia di ‘super tuscan’ ha sempre il suo fascino ma non incappate nell’errore di trasformare il vostro salotto in una banalissima vetrina espositiva di un rivenditore di vini, come quelle che si trovano in ogni aeroporto.

Non fate allora mancare le bottiglie che vi legano al vostro territorio, i piccoli produttori che vi hanno stupito in quella particolare annata con quel determinato prodotto, sconosciuto al grande pubblico.

7-I vini ‘estremi’ non possono mancare.

Lasciate un piccolo spazio nella vostra cantina per una bollicina prodotta in metodo ancestrale, per un bianco ottenuto con 40 giorni di macerazione sulle bucce che assume quell’affascinante colore arancio; non dimenticatevi biologici e naturali.

8-Siate esclusivi.

Le bottiglie che rimangono più impresse nella mente delle persone sono quelle delle quali ignoravano precedentemente l’esistenza.

Abbiate quindi un occhio di riguardo per la ‘tiratura limitata’, per intenderci quelle produzioni che si mantengono sotto le 1000 bottiglie annue.

9-Date dinamicità alla selezione

Siate curiosi, informatevi sulla qualità delle recenti vendemmie, sui produttori emergenti, il mondo del vino è in continua evoluzione e la vostra cantina deve riflettere le nuove tendenze.

10-Abbandonatevi al fascino del ‘vintage’

Non possono mancare nella vostra lista bottiglie con grande potenziale d’invecchiamento. Investite sul Barolo della vostra ‘cantina di fiducia’, lasciatelo  riposare e crescere con voi per 10, 15, 20 anni. Maturerete con quella bottiglia un legame più che materiale. Una volta aperto, il sorso sarà un’esperienza quasi mistica

A voi ora la scelta della persona con la quale stappare la prima bottiglia della vostra cantina personale. Per questa, non esistono regole.


10 RULES FOR THE PERFECT WINE CELLAR AT HOME

Realizing the dream of living a passion in your private environment; surprising your partner during a romantic dinner, celebrating a professional achievement investing in an alternative asset, decorating with an unusual and fun piece of furniture: having a personalized wine cellar at home can satisfy multiple needs.

Being students or businessmen, newbies or experts in the sector, who wouldn’t love to be able to draw from a personal, comprehensive selection of wines to pair every meal at home?

How would you build a wine selection suitable for every occasion, which can satisfy even the most sophisticated tastes, with a budget that is not necessarily millionaire?

Over the years I have built my own home cellar and I have decided to summarize in this article the 10 rules to follow to build a perfect one.

1-First the cellar, then the wines and their traceability.

Even before purchasing wines, make sure you have the right place and tools for their perfect conservation.

A basement that ensures perfect conditions of temperature, humidity, brightness would work well for you; an even more effective but more expensive solution is to buy a modern fridge with different sections at adjustable temperatures.

Strictly linked to the above-discussed subject, is the ‘traceability’ one.

It is essential to know the whole ‘life’ of the bottle you want to buy, especially, if you think from an investment perspective and, therefore, its potential resale value. 

Considering its importance and legacy, I will dedicate an entire article to the theme of places and perfect conditions of conservation; for now, we will assume this requirement as fulfilled, in order to dive into the remaining nine points.

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© Heritage Vine Inc.

2-Diversification wins over quantity.

Remember that it is still a ‘domestic’ cellar, 100 bottles represent a satisfactory basis, if well selected.

The number and turnover of the bottles will then depend on the cellar orientation of the cellar. A tendency towards collecting will lead to a constant increase in the quantities stored, with a low turnover rate.

However if you are interested in usability the turnover rate will increase, leaving the total number of bottles unchanged.

3-Cover all the categories.

Bubbles, dry and aromatic whites, rosé, drinkable and full-bodied reds but don’t forget the alternatives for the end of the meal. Dessert wines, ‘noble rots’, spirits and grappa also play a primary role.

4-Cover different geographical areas and even less noble grapevines.

A good selection of wines must be able to travel across Italy from north to south, identifying at least one representative grape for each region.

If we are talking about local whites, we cannot ignore an excellent Verdicchio from Matelica, but why missing out on the opportunity of tasting an atypical Istrian Malvasia, or a white from the Etna area?

Among the reds, the timeless Sangiovese, prince of central Italy, cannot be missing, but you will also have to find space for a Tintilia from Molise, an Aglianico from Vulture, a Pignolo from Friuli.

5-Internationality makes the leap in quality.

Integrating with 10-15% of foreign labels represents a huge added value.

A Riesling from Mosel, a Chardonnay from Burgundy, a Sauvignon from the Loire, a Bordeaux blend from the Médoc area, are just some examples of bottles that would embellish your cellar.

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© Heritage Vine Inc.

6-The alternation between small producers with established names is your uniqueness.

Being able to include an established bottle of ‘super tuscan’ in your selection always has its charm, but don’t make the mistake of transforming your living room into a banal showcase of a wine retailer, like those found at every airport. 

So do not miss the bottles that bind you to your territory, the small producers who surprised you in that particular vintage with that particular product, unknown to the general public.

7-The ‘extreme’ wines cannot be missing.

Leave a small space in your cellar for a sparkling wine produced in the ancestral method, for a white obtained with 40 days of maceration on the skins, taking on that fascinating orange color; don’t forget organic and natural wines.

8-Be exclusive.

Most bottles that remain in people’s minds are the ones they previously didn’t know existed.

Therefore, pay attention to the ‘limited edition’, to be clear those productions that are kept under 1000 bottles per year.

9-Give dynamism to the selection.

Be curious, find out about the quality of recent harvests, about emerging producers, the world of wine is constantly evolving and your cellar must reflect new trends.

10-Abandon yourself to the charm of ‘vintage’.

Bottles with great aging potential cannot be missing from your list. Invest in the Barolo of your ‘trusted cellar’, let it rest and grow old with you for 10, 15, 20 years. You will develop with that bottle an emotional bond rather than a material one. Once opened, the sip will be an almost mystical experience.

Now it’s your turn: choose the person who will uncork with you the first bottle of your private wine cellar. There are no rules for that.

Nato e cresciuto in Umbria, ho una laurea specialistica in Economia e Finanza conseguita all'Università Luiss di Roma e un diploma di sommelier di Assosommelier. Ho lavorato in prestigiosi locali di Londra, Sydney e Melbourne. Oggi sono proprietario di 2 ristoranti ad Amsterdam, partecipo nella gestione del famoso ristorante di famiglia 'Lillotatini' in Umbria e sono consulente per la ristorazione.

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