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Elegance

Il fazzoletto da taschino è morto? Forse no.

Oggi è considerato un semplice accessorio di poca importanza simbolica ed estetica, ma la storia del fazzoletto da taschino ci dice che rappresenta tutt’altro e racchiude in sé molteplici simbolismi derivanti dalla sua passata cultura, che oggi meritano di essere conosciuti.

Quando, negli anni ’30, i Kleenex presentarono il loro slogan “Non portare il raffreddore in tasca”, segnarono una volta per tutte la fine del fazzoletto da taschino.

Un tempo il fazzoletto da taschino era un oggetto utile per iniziare un approccio carino con la ragazza desiderata ma sarebbe presto diventato un accessorio opzionale che giaceva dormiente fino a quando, diciamo, una pandemia globale non lo avrebbe riportato in auge.

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Clark Gable Pocket Square

Come tutte le cose migliori, il fascino del fazzoletto non sta tanto nella sua praticità, ma nella sua storia. Mentre sua sorella sartoriale, la cravatta, ha sempre svolto un ruolo abbastanza utilitaristico, il fazzoletto è ricco di eredità e intrighi che vanno ben oltre la mera liberazione del naso.

Nella sua forma più sensuale, il fazzoletto da taschino era un simbolo di fedeltà coniugale (i fazzoletti sono ancora dati ai matrimoni, per fortuna) o di corteggiamento, con messaggi e immagini ricamati sopra di essi ed uno scambio tra uomini e donne in una sorta di forma primordiale di sexting.

In Otello, il fazzoletto da taschino – fulcro attorno al quale ruota la trama – ha persino assunto un simbolismo più carnale. Ricordate la battuta di Emilia sul fazzoletto di Otello: “Cosa ne farà, lo sa il cielo, non io.”?

Certe tradizioni legate al fazzoletto da taschino, per quelli di voi che mantengono un animo nobile e si preoccupano di queste cose, sono ben intatte, radicate sia nelle questioni sportive che in quelle marziali. Se mai vi capiterà di prendere parte ad una corrida in Spagna, potrete notare che gli spettatori che agitano i fazzoletti come espressione di approvazione non sono poi così diversi da quelli che avreste visto, secoli addietro, al Colosseo. Al Circo Massimo, per esempio, la caduta di un fazzoletto segnò l’inizio delle corse delle bighe.

Handkerchief-details
Handkerchief details

Quando i cavalieri andavano in battaglia o prendevano parte agli hastiludes, le donne porgevano un fazzoletto al cavaliere di cui gli piaceva l’aspetto, che sarebbe stato legato alla parte posteriore del suo elmo come segno di buona fortuna. Nella seconda guerra mondiale, i piloti avrebbero preso il volo equipaggiati con fazzoletti su cui erano stampate le mappe dell’area locale della loro sortita in caso di abbattimento.

Come e quando il fazzoletto da taschino sia apparso come accessorio di un abito è, come ci si aspetterebbe da qualcosa di così importante, oggetto di qualche dibattito. I disegni di riferimento di illustratori come Leyendecker e Laurence Fellows indicano la sua presenza già negli anni venti, ma ci sono affermazioni di un uso precedente da parte di alcuni brand produttori; e pare sia stato messo lì per separarlo dalle monete sporche e dagli accessori per fumatori che si portavano in tasca.

Al di là di tutto, il ritorno del fazzoletto da taschino come abitudine quotidiana, è più probabile di quanto non sia mai stato. Nonostante le sue vendite limitate, vengono ancora prodotti in tutti i tipi di design e tessuto e, se tutto va bene, vedremo il suo pieno potenziale messo a frutto nel prossimo breve periodo. Noi ve lo abbiamo detto.

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