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Le Mani di Napoli: Damiano Annunziato

L’associazione Le Mani di Napoli ha una grande ambizione: tornare a fare grande la città di Napoli e l’intero territorio e per fare questo era necessario unirsi in una fitta rete, cucita a posta per non sfaldarsi nonostante le avversità quotidiane.

Se avete letto l’intervista al presidente Giancarlo Maresca, avrete notato come la chiave per il successo del progetto risieda nell’unione, condizione difficile da raggiungere, che richiede caparbietà e coraggio nella proposta e che trova in Damiano Annunziato, il vice presidente, la figura capace di portare tale peso sulle spalle.

Il Vice Presidente: Damiano Annunziato

Direttore generale della Sartoria Dalcuore, specifica di essere ottimista e non sarto. La prima caratteristica lo rende in grado di essere prudente e coraggioso al tempo stesso, la seconda condizione gli permette di avere una visione imprenditoriale tale da capire quando è necessario mettere da parte gli interessi personali per favorire quelli della comunità alla quale appartiene. Ma, soprattutto, di condividere e sposare la visione comune di tutti gli associati.

Scopriamo insieme le dinamiche interne a Le Mani di Napoli, attraverso le parole del suo “uomo in più”.

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Umberto Cataldo De Pace, Damiano Annunziato.

Intervista

Eleganza del Gusto: Ha voluto lei Le Mani di Napoli?

Damiano Annunziato: L’ha voluto Napoli. Io mi trovo nella condizione privilegiata di essere spesso in giro per il mondo e da oltre dieci anni mi accorgo che la sartoria si allontana sempre più da questa città che non riesce a difendersi, ma che continua a far sì che altri possano abusare di essa.

EdG: Si spieghi meglio. A me sembra – ed è palese – che Napoli sia considerata un punto di riferimento nel panorama sartoriale internazionale.

DA: Ha ragione, è così. Ma quante sartorie, oggi, possono dire di essere legate al territorio in termini commerciali? Guardo la mia realtà e quella degli altri associati (e non solo) e ciò che vedo corrisponde a uomini e donne costretti a viaggiare ogni settimana per raggiungere i propri clienti dall’altra parte del mondo. Questo va bene, ma non è giusto che Napoli resti solo un’etichetta.

EdG: Quindi l’obiettivo è invertire la tendenza? Far sì che siano i clienti a venire a Napoli?

DA: Napoli ha una storia troppo importante per non tenerne conto, nonché un potenziale attrattivo da fare invidia. Oggi abbiamo due problemi su tutti: la maggior parte dei nostri clienti non conosce la cultura, le tradizioni ed i luoghi dove prendono vita i nostri prodotti e noi vogliamo aprir loro le porte per far sì che possano godere a pieno “dell’esperienza napoletana”. Questo, prima che a noi, porterà lustro alla nostra terra. Il secondo problema, invece, preoccupa per il futuro. La manodopera specializzata ed il saper fare artigiano stanno, anch’essi, volando via da Napoli. A differenza della vecchia scuola di maestri, noi ci siamo impegnati a tramandare la nostra arte, per far sì che Napoli, anche in futuro, possa restare la culla della sartoria mondiale. Ecco, questa è la vera inversione di tendenza.

EdG: Quanto sarà necessario dialogare con le istituzioni e ricevere il loro sostegno?

DA: In primis dobbiamo diventare noi un’istituzione, perché nessuno ci tutela. Da qui la forza dell’unione. Dopo circa un anno e mezzo dalla nostra fondazione siamo seduti al tavolo della Regione Campania, abbiamo realizzato un evento con Vogue, ci sostiene il Sindaco di Napoli e progettiamo sviluppi futuri assieme al Museo della Moda di Napoli. La sua stessa presenza qui ed il suo interesse nei nostri confronti, come quello della stampa internazionale, la dice lunga. Quando, in passato, un artigiano ha potuto vantare certi risultati? È necessario, però, specificare che Le Mani di Napoli è un’associazione apolitica ed indipendente sul lato economico, questa è una condizione fondamentale.

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Damiano Annunziato, Giancarlo Maresca.

EdG: Con il presidente Maresca abbiamo parlato di lavorare per la tutela. Perché è importante?

DA: Perché lo stiamo facendo su due fronti. I primi ad essere tutelati saranno i clienti. Ad esempio non esisteranno più, con noi, sarti che chiedono l’acconto al cliente e spariscono, perché il cliente potrà sempre fare riferimento all’associazione. Poi c’è la tutela del patrimonio, attraverso la certificazione di qualità. La pizza, in passato, costava 1500 lire e poi è passata a € 3,00. Da quando è nata l’accademia della pizza, quella che costa meno non va sotto i € 10,00. Questa deve essere la strada.

EdG: Durante il Pitti Uomo di gennaio avete fatto un evento di presentazione ed avete invitato Aloisio della scuola romana e Liverano di Firenze. Qual è il sentore nel resto d’Italia?

DA: Io rappresento un po’ il termometro dell’associazione perché tutti mi chiamano e mi mandano messaggi. Sia Gaetano che Antonio sono stati splendidi nell’aver accettato subito l’invito ed io ne sono stato onorato. Anche il caro Cifonelli mi ha fatto i suoi auguri. In questi mesi ho ricevuto tanti messaggi di incoraggiamento e, addirittura, qualche richiesta per far sì che diventasse un’associazione nazionale. Domani chissà, per il momento è necessario restare a Napoli.

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Le Mani di Napoli: The Vice President Damiano Annunziato

Le Mani di Napoli has a great ambition: to return to making the city of Naples and the entire territory great and to do this it was necessary to unite in a dense network, sewn on purpose so as not to fall apart despite the daily adversities.

If you have read the interview with the president Giancarlo Maresca, you will have noticed how the key to the success of the project lies in unity, a difficult condition to achieve, which requires stubbornness and courage in the proposal and which finds in Damiano Annunziato, the vice president, the figure capable of carrying this weight on his shoulders.

The Vice President: Damiano Annunziato

General manager of Sartoria Dalcuore, specifies that he is optimistic and not a tailor. The first characteristic makes him able to be prudent and courageous at the same time, the second condition allows him to have an entrepreneurial vision such as to understand when it is necessary to put aside personal interests to favor those of the community to which he belongs. But, above all, to share and espouse the common vision of all the associates.

Let’s discover together the internal dynamics of Le Mani di Napoli, through the words of its “extra man”.

Interview

Eleganza del Gusto: Did you want Le Mani di Napoli?

Damiano Annunziato: Naples wanted it. I find myself in the privileged position of often traveling around the world and for over ten years I have noticed that tailoring is increasingly moving away from this city which is unable to defend itself, but which continues to allow others to abuse it.

EdG: Explain yourself better. It seems to me – and it is clear – that Naples is considered a point of reference in the international sartorial panorama.

DA: You’re right, it is. But how many tailors today can say they are linked to the territory in commercial terms? I look at my reality and that of the other associates (and others) and what I see corresponds to men and women forced to travel every week to reach their clients on the other side of the world. That’s fine, but it’s not fair that Naples remains just a label.

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Damiano Annunziato.

EdG: So the goal is to reverse the trend? Getting customers to come to Naples?

DA: Naples has a history that is too important to ignore, as well as a potential attraction to be envied. Today we have two problems above all: most of our customers do not know the culture, traditions and places where our products come to life and we want to open our doors to them so that they can fully enjoy the “Neapolitan experience”. This, before us, will bring prestige to our land. The second problem, on the other hand, worries us for the future. The skilled workforce and the artisan know-how are also flying away from Naples. Unlike the old school of masters, we are committed to handing down our art, to ensure that Naples, even in the future, can remain the cradle of world tailoring. Here, this is the real trend reversal.

EdG: How necessary will it be to dialogue with the institutions and receive their support?

DA: First of all we have to become an institution, because nobody protects us. Hence the strength of the union. About a year and a half after our foundation we are sitting at the table of the Campania Region, we have organized an event with Vogue, the Mayor of Naples supports us and we plan future developments together with the Naples Fashion Museum. Your very presence here and your interest in us, like that of the international press, speaks volumes. When, in the past, could a craftsman boast certain results? However, it is necessary to specify that Le Mani di Napoli is an apolitical and independent association on the economic side, this is a fundamental condition.

EdG: With President Maresca we talked about working for protection. Why it is important?

DA: Because we’re doing it on two fronts. The first to be protected will be the customers. For example, with us there will no longer be tailors who ask the customer for a down payment and disappear, because the customer can always refer to the association. Then there is the protection of heritage, through quality certification. Pizza, in the past, cost 1500 lire and then went to € 3.00. Since the academy of pizza was born, the one that costs the least doesn’t go below € 10.00. This must be the way.

EdG: During Pitti Uomo in January you held a presentation event and invited Aloisio from the Roman school and Liverano from Florence. What do the rumors say in the rest of Italy?

DA: I kind of represent the thermometer of the association because everyone calls me and sends me messages. Both Gaetano and Antonio were splendid in having accepted the invitation immediately and I was honoured. Cifonelli also sent me his best wishes. In recent months I have received many messages of encouragement and even some requests to make it a national association. In the future who knows, for the moment it is necessary to stay in Naples.

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