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Elegance,  Lifestyle

Le Mani di Napoli: Marco Cerrato

Giancarlo Maresca, il presidente dell’associazione Le Mani di Napoli, una volta disse che “entrare nella bottega di Marco Cerrato è come guardare le balene, da vicino, mentre nuotano; una di quelle esperienze che ti riconciliano con l’universo”.

Ebbene, noi da Marco Cerrato ci siamo entrati e siamo pronti a raccontarvi la nostra esperienza.

Marco Cerrato – Pantaloni Napoli

Quella di Marco Cerrato è una storia vecchia quasi quanto Napoli, perché racconta di una delle famiglie di sarti più longeve della città partenopea, la famiglia Mola, dapprima dediti alla produzione di gilet e poi pantalonai.

Inizialmente – come tutti i pantalonai – produttori di pantaloni per sartorie terze e poi creatori di alcuni dei pantaloni più richiesti dal mercato internazionale. A far da cornice, una Napoli verace ed identificativa della semplicità prestata all’esclusività mondiale.

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Umberto Cataldo De Pace, Marco Cerrato.

Intervista

Eleganza del Gusto: Quando vi siete resi conto che era giunto il momento di uscire pubblicamente con il vostro marchio?

Marco Cerrato: Nel momento in cui ho dovuto prendere io l’incarico di gestire la sartoria. Questo mestiere, inizialmente, non mi piaceva. Non lo capivo, così come accade oggi alla maggior parte dei ragazzi. Poi ho iniziato a fare progressi nel cucito e l’idea di vedere indossato un capo realizzato da me mi esaltava. Lo step successivo è arrivato con il naturale slancio di orgoglio nel voler vedere il mio nome arrivare a clienti di tutto il mondo.

EdG: Cosa piace del pantalone Cerrato?

MC: Io penso sia un insieme di fattori non legati solo e soltanto al pantalone. Se si parla di linea stilistica, posso dire che i nostri pantaloni seguono la creazione tradizionale napoletana, ma si svincolano da ogni tipo di eccesso. Non realizzeremo mai dei pantaloni troppo stretti o troppo larghi né a vita troppo bassa o troppo alta. A livello anatomico ci sono dei punti precisi che devono essere presi in considerazione e da questi deve partire la costruzione.

EdG: Qual è il vostro mercato di riferimento?

MC: Di sicuro Londra, da anni. Ultimamente abbiamo aperto agli Stati Uniti, ma penso che in questo caso un mercato diventa di riferimento semplicemente perché gli dedichi maggiore tempo e lo coltivi di più. Certo è che noi facciamo davvero fatica a soddisfare tutte le richieste che ci arrivano.

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In the making.

EdG: Come pensi di riuscire a risolvere questo problema?

MC: L’obiettivo è creare un’azienda con sarti che lavorano tutti i capi senza l’ausilio delle macchine industriali. Tanti anni fa in famiglia avevamo già raggiunto questa condizione, ma oggi il problema è legato alla poca manodopera specializzata nel vero cucito a mano.

EdG: Marco Cerrato risulta tra i fondatori dell’associazione Le Mani di Napoli. Da cosa scaturisce la scelta?

MC: Assieme ai miei colleghi abbiamo deciso di costituire questa associazione per una semplice motivazione iniziale: mettere in chiaro chi lavora secondo canoni lodevoli e seguendo la tradizione artigiana napoletana. Il mercato è libero, ma talvolta risulta poco limpido. Successivamente ci siamo interrogati su quali fossero le reali necessità attuali del settore ed è venuto fuori, forte e chiaro, il grande bisogno di dare continuità al nostro lavoro, formando ragazzi che devono smettere di avere timore o provare vergogna di voler diventare artigiani. Questo è un mestiere che può dare grandi soddisfazioni e, gestito in maniera burocraticamente corretta, diventerebbe motivo di vanto. Noi stiamo facendo la nostra parte e pare che anche le istituzioni siano disposte a seguire questo percorso. È una svolta importante.

© TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI


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Le Mani di Napoli: Marco Cerrato

Giancarlo Maresca, the president of the association Le Mani di Napoli, once said that “entering Marco Cerrato’s workshop is like watching the whales, up close, as they swim; one of those experiences that reconcile you with the universe”.

Well, we entered Marco Cerrato‘s workshop and are ready to tell you about our experience.

Marco Cerrato – Pantaloni Napoli

Marco Cerrato’s story is almost as old as Naples, because it tells of one of the longest-lived families of tailors in the Neapolitan city, the Mola family, first dedicated to the production of waistcoats and then pant makers.

Initially – like all trouser makers – producers of trousers on behalf of other tailors and then creators of some of the most requested trousers on the international market. As a frame, a true Naples and identification of simplicity lent to global exclusivity.

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Umberto Cataldo De Pace, Marco Cerrato.

Interview

Eleganza del Gusto: When did you realize it was time to go public with your brand?

Marco Cerrato: At the time when I had to take on the task of managing the tailoring. Initially, I didn’t like this profession. I didn’t understand it, just like most kids do today. Then I started making progress in sewing and the idea of seeing a garment made by me exalted me. The next step came with the natural outburst of pride in wanting to see my name reach customers from all over the world.

EdG: What do customers like about Cerrato trousers?

MC: I think it is a set of factors not linked only and only to the trousers. If we talk about the stylistic line, I can say that our trousers follow the traditional Neapolitan creation, but are free from any kind of excess. We will never make pants that are too tight or too loose or too low or too high. On an anatomical level there are precise points that must be taken into consideration and the construction must start from these.

EdG: What is your target market?

MC: Certainly London, for years. We recently opened up to the United States, but I think that in this case a market becomes a reference simply because you dedicate more time to it and cultivate it more. What is certain is that we really struggle to satisfy all the requests that come to us.

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Hall.

EdG: How do you think you can solve this problem?

MC: The goal is to create a company with tailors who work all the garments without the aid of industrial machines. Many years ago we had already reached this condition in the family, but today the problem is linked to the lack of skilled labor in true hand sewing.

EdG: Marco Cerrato is one of the founders of the Le Mani di Napoli association. What does the choice come from?

MC: Together with my colleagues we decided to set up this association for a simple initial motivation: to make it clear who works according to commendable standards and following the Neapolitan artisan tradition. The market is free, but sometimes it is unclear. Subsequently we asked ourselves what the real current needs of the sector were and the great need to give continuity to our work emerged, strong and clear, by training young people who must stop being afraid or ashamed of wanting to become artisans. This is a profession that can give great satisfaction and, managed in a bureaucratically correct manner, would become a source of pride. We are doing our part and it seems that the institutions are also willing to follow this path. It’s a major breakthrough.

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