Pantaloni con pinces o senza pinces, con o senza risvolto, con cerniera o bottoni, con passanti o tiranti laterali: con i suoi numerosi dettagli, il pantalone su misura può assumere mille sfaccettature a seconda di come vengono combinati i suoi particolari.
Nonostante il pantalone sia un capo che tenda ad essere offuscato dal prestigio della giacca, negli ultimi anni sta emergendo un nuovo interesse verso questo capolavoro di sartoria, il quale ha portato a riscoprire dettagli raffinati come le pinces, i risvolti importanti, la vita alta, e altri particolari che andremo, seppur in breve, ad approfondire, per avere una maggiore consapevolezza del loro significato e contesto d’uso.
Saranno analizzati solo i dettagli essenziali del pantalone su misura, ossia quelli su cui si dovrebbe prestare maggiore attenzione per non cadere in creazioni grottesche e caricaturali, iniziando dalla parte alta del pantalone, quella che va dal girovita all’inguine – chiamata tecnicamente “cavallo” -, per poi arrivare all’orlo dei pantaloni.
I dettagli del Pantalone su misura: la cintura
La cintura è il primo dettaglio che si incontra in un pantalone a partire dall’alto. Prima di descriverne le caratteristiche, facciamo subito una precisazione: in un pantalone su misura classico, la vita dovrebbe cadere all’altezza della vita naturale, così da creare il giusto equilibrio tra la lunghezza delle gambe e quella del tronco.
Dal punto di vista tecnico, la cintura è una striscia di tessuto rinforzata, di spessore variabile, che viene cucita al resto del capo. Vi sono pantaloni, invece, che sono privi di cintura; in quest’ultimo caso, non vi saranno cuciture che corrono intorno al giro vita.
Lo stile di una cintura può essere molto variabile in termini di sistema di chiusura: si spazia dal classico bottone singolo alle prolunghe fermate da bottoni o fibbie, talvolta biforcute o anche incrociate nei modelli più estrosi. Non vi sono limiti alla creatività quando si tratta di cinture, l’importante è restare entro i confini del buon gusto, combinando sempre estetica e funzionalità.
Una regola aurea è che se si opta per l’uso delle bretelle – cosa che risulta imperativa con i completi e gli abiti di società – non bisognerebbe far inserire i passanti per la cinghia. Se il proprio stile rifugge dall’uso delle bretelle, si possono indossare pantaloni con impeccabili tiranti, ossia delle piccole strisce di tessuto dalla forma più o meno articolata, munite di fibbie o bottoni, che, in genere, sono posizionate sui fianchi o al centro della parte posteriore del pantalone, con lo scopo di regolare la larghezza della vita.
Se invece di bretelle o altre soluzioni si volesse indossare la cinghia, come amavano fare il Duca di Windsor e Fred Astaire, basta avere dei piccoli accorgimenti per inserirla in modo elegante nel proprio outfit. Il primo consiglio è quello di scegliere sempre un prodotto di qualità, il secondo è di avere l’accortezza di abbinare il pellame della cinghia a quello delle scarpe e il metallo della fibbia a quello dell’orologio indossato.
In ogni caso, resta indubbio che i pantaloni privi di passanti sono più formali di quelli in cui sono presenti, in quanto, sul piano estetico, la cintura interrompe la continuità della linea.
I dettagli del Pantalone su misura: le pinces
Le pinces – termine francese che in italiano può essere tradotto con riprese o pieghe – sono uno dei dettagli sartoriali più apprezzati dai cultori dello stile classico, sebbene siano sempre state soggette a sorti alterne di comparsa e scomparsa. Dal punto di vista tecnico, le pinces non sono altro che delle pieghe, più o meno profonde, realizzate nella parte alta del pantalone, al di sotto della cintura – laddove presente – con lo scopo di creare un certo spazio tra la gamba e il tessuto del pantalone, in modo che i movimenti dell’uomo siano assecondati nel modo più naturale possibile. Esse sono, quindi, sinonimo di morbidezza e vestibilità.
Divenuti popolari soprattutto dopo la Grande Guerra, i pantaloni con le pinces oggi stanno tornando alla ribalta e una delle domande più ricorrenti in merito a questo dettaglio di sartoria è come dovrebbero essere le pinces di un pantalone perfetto. In ambito sartoriale le pinces dovrebbero risultare rilassate e non mostrare mai segni di tensione o eccessiva apertura quando si è in posizione eretta.
Esistono diverse tipologie di pinces in funzione del numero e della direzione verso cui si ripiegano. Si parla di pinces all’italiana o rovesce se queste sono rivolte verso l’esterno del pantalone, o all’inglese se invece le pinces sono rivolte verso l’interno dello stesso, ossia verso la patta. In ambo i casi, le pinces possono essere singole, doppie, o addirittura triple. In linea generale, una o due pinces per lato sono sufficienti a garantire un’ottima vestibilità del pantalone.
E cosa dire del pantalone senza pinces? Oggi il pantalone senza pinces è sinonimo di contemporaneità ed essenzialità delle linee. Anche se ormai fanno parte della tradizione sartoriale, i pantaloni senza pinces sarebbero da indossare nelle sole occasioni casual o sportive, evitandoli per l’uso formale, tanto più se la vita dovesse essere bassa e il fisico non proprio asciutto.
In definitiva, per un look classico e senza tempo le pinces sono sempre consigliate.
I dettagli del Pantalone su misura: la patta
Secondo la tradizione sartoriale, la patta – o fintone – dovrebbe sempre avere i bottoni, in quanto sono segno di indiscussa maestria artigianale e qualità. Nei pantaloni sartoriali di maggior pregio le asole della patta sono ricamate a mano e i bottoni cuciti con un gambo di filo più lungo per facilitare l’abbottonatura.
Tuttavia, vi possono essere delle variazioni sul tema a seconda del proprio stile e del contesto d’uso. La dinamicità della vita quotidiana cui oggi siamo abituati ci porta a prediligere soluzioni che assecondino al meglio questo stile di vita. In ambito sportivo la zip è sempre consentita, ma se qualcuno volesse far inserire la cerniera anche in un completo più formale, non è detto che il capo debba necessariamente essere declassato a pantalone di bassa qualità; l’importante è che l’insieme risulti equilibrato e ben rifinito.
I dettagli del Pantalone su misura: le tasche
Le tasche sono un altro dettaglio di stile che può fare la differenza in un pantalone. Ne esistono di diverse tipologie e bisogna sempre stare attenti a coordinare lo stile delle tasche alla formalità del capo.
Quelle che più si adattano agli abiti formali sono le tasche verticali tagliate in linea con la cucitura laterale dei pantaloni. Le tasche tagliate oblique, che gli inglesi chiamano “slant pocket”, sono leggermente meno formali, poiché interrompono la continuità del pantalone. In ogni caso, queste ultime sono il modello di tasca che si adatta con maggiore versatilità alle diverse occasioni d’uso.
Sul retro del pantalone, invece, possono essere presenti una o due tasche a filetto oppure chiuse con un sistema di patta più bottone o ancora a toppa. In questo caso valgono le stesse linee guida delle tasche presenti nella giacca, ossia che le tasche con la patta o quelle a toppa sono più informali di quelle a filetto; la loro presenza, infatti, dona al capo un’aria più rilassata e sportiva.
I dettagli del Pantalone su misura: la larghezza e l’orlo
Passando alla zona delle gambe, i punti cruciali sono rappresentati dalla larghezza e lunghezza delle gambe; da essi dipende l’effetto finale del pantalone e a sua volta dell’intero abito.
In ambito sartoriale questi due parametri sono studiati attentamente, in modo che si commisurino al gusto e alla corporatura della persona.
In linea generale, bisognerebbe evitare sia pantaloni troppo larghi che creino pieghe antiestetiche, che pantaloni così stretti da non consentire il passaggio agevole del polpaccio e della caviglia. In questo secondo caso si rischia di ottenere un effetto calzamaglia davvero inelegante, soprattutto quando ci si siede e alzandosi ci si accorge che il pantalone fatica a scivolare sul polpaccio.
Il pantalone classico dovrebbe cadere in modo irreprensibile lungo tutta la gamba, restringendosi in modo graduale a partire da sotto i fianchi, o al più scendere in modo dritto sino ad arrivare all’orlo.
La lunghezza che si ritiene sia la più equilibrata è quella in cui l’orlo – eventualmente provvisto di risvolto – sfiora leggermente la scarpa nella sua parte anteriore, prendendo una scarpa tipo Oxford o Derby come riferimento. Inoltre, nei pantaloni sartoriali spesso si aggiunge mezzo centimetro nella parte posteriore dell’orlo per creare un maggior equilibrio delle forme.
La tendenza, oggi sempre più diffusa, di indossare pantaloni molto corti che mostrano caviglie e calze sgargianti, va oltre i limiti dell’interpretazione classica di questo capo.
I dettagli del Pantalone su misura: il risvolto
Un altro punto critico del pantalone su misura è il risvolto. Questo dettaglio dei pantaloni ha origini prettamente informali; esso deriva dall’abitudine di arrotolare il fondo del pantalone in ambito campestre per evitare che i pantaloni si sporcassero di fango.
Con il tempo questa abitudine ha portato il risvolto a diventare un elemento estetico, oltre che funzionale, permanente. Uno dei principali vantaggi del risvolto è che, fungendo difatti da contrappeso, migliora decisamente la caduta del pantalone e aiuta a mantenere composta la piega centrale del pantalone – premesso che il pantalone sia della lunghezza giusta.
Per molti cultori dell’abbigliamento classico il risvolto dovrebbe essere di 4 cm, non di più e non di meno. Più che di centimetri esatti, l’altezza del risvolto è una questione di equilibri e di gusti personali. Il risvolto risulta particolarmente armonioso quando le sue dimensioni sono in accordo con la profondità delle pinces, la larghezza del fondo, l’altezza della persona e l’ampiezza dei revers della giacca. Tanto più la persona è alta, il fondo dei pantaloni è largo e la dimensione dei revers importante, tanto più il risvolto dovrà essere rilevante.
Come regola generale il risvolto è sempre consigliato nei pantaloni, soprattutto in quelli provvisti di pinces; l’unica eccezione riguarda gli abiti molto formali o di società, come tight e smoking, che prevedono pantaloni con l’orlo liscio.
Dopo questa breve disamina sui dettagli del pantalone su misura, concludiamo ribadendo un importante assioma dell’abbigliamento maschile classico, ossia che non esistono formule matematiche o regole fisse che disciplinano i dettagli di sartoria; ciò che conta è che il tutto alla fine risulti armonioso nel suo insieme e ben si accordi allo stile di chi indossa il capo.
Inoltre, è bene sottolineare che ogni componente di un pantalone viene inserita con lo scopo di rispondere a ben precise esigenze. La prima è quella di esaltare la figura umana nel suo sviluppo verticale; la seconda è quella di creare una geometria ben definita delle gambe, esaltandone la fisicità in modo aggraziato. Tutti compiti che possono essere assolti al meglio solo dalla maestria di un sarto artigiano.
Style Notes: the details of the Tailored trousers
Trousers with pleats or without them, with or without turn-ups, with zippers or buttons, with belt loops or side adjusters: with their various details, the tailored trousers can take on a thousand facets depending on how their features are combined.
Although trousers are a garment that tends to be overshadowed by the prestige of the jacket, in these last years a new interest for this masterpiece of tailoring has been rising, which has led to the rediscovery of elegant features such as pleats, important turn-ups (or cuffs), high waist, and other details that we will go, though briefly, to deepen, in order to have a greater awareness of their meaning and context of use. It will be analyzed only the essential features of the trousers, i.e., those on which more attention should be paid to not fall into grotesque and caricatured creations.
We will start from the upper part of the trousers, i.e., the one that goes from the waistline to the groin – a section technically called rise-, and then arrive to examine the hem of the trousers.
The details of the Tailored trousers: the waistband
The waistband is the first detail that is found in a pair of trousers starting from the top. Before describing its features, let’s make one point immediately: in classic tailored trousers, the waist should sit on your natural waist to create the right balance between the length of legs and that of the chest.
From a technical point of view, the waistband is a strip of reinforced fabric, of variable thickness, sewn to the rest of the garment. On the other hand, some trousers do not have a waistband, and, in this case, there will be no seams running around the waistline.
The waistband style can be variable in terms of closure system: it ranges from the classic single button to extended waistband stopped by buttons or metal buckles, sometimes bifurcate or even crossed in the most particular models.
There are no limits in creating different styles of the waistband, the important thing is to stay within the boundaries of good taste, always combining aesthetics and functionality. A golden rule is that if you choose suspenders, which is necessary with formal suits, you shouldn’t have belt loops.
If you don’t like suspenders, you can wear trousers with impeccable side adjusters, that are small strips of fabric with a more or less articulated shape, equipped with metal buckles or buttons. Generally, side adjusters are positioned on the hips or on the centre of the trousers’ back, to adjust the waist width.
If you want to wear the belt instead of suspenders or other solutions, as the Duke of Windsor and Fred Astaire loved to do, you have to follow some small tricks to insert it elegantly in your outfit. First, you should always choose a quality product, and secondly, you should be careful to match the leather of belt to the leather of shoes and the metal of buckle to the metal of watch.
In any case, it remains undoubted that trousers without belt loops are sleeker than those with them, since, from an aesthetic point of view, the belt interrupts the continuity of the line.
The details of the tailored Trousers: the pleats
The pleats are one of the sartorial details most appreciated by lovers of the classic style, although they have always been subject to periods of appearance and disappearance.
From a technical point of view, pleats are nothing more than folds, more or less deep, made in the upper part of the trousers, below the waistband – where it is present -, intending to create space between the leg and the fabric of the trousers to support the movements of the man naturally. Pleats are, therefore, synonymous with softness and wearability.
Having become popular mostly after the Great War, pleated trousers are now making a revival and one of the most frequently asked questions about this tailoring detail is how pleats should be in a perfect pair of trousers. In tailoring, pleats should be relaxed and never show signs of tension or excessive openness when standing upright.
There are different types of pleats depending on the number and the direction toward which they fold. We speak about Italian or reverse pleats if these are facing towards the outside of the trousers, or about English pleats if these are turned inwards, i.e., towards the fly. In both cases, the pleats can be single, double, or even triple. In general, one or two pleats per side look good for an excellent fit of the trousers.
And what about the trousers without pleats? Today a pair of trousers without pleats is synonymous with contemporary and essential lines. Even though they are now part of the sartorial tradition, trousers without pleats should only be worn on casual or sporty occasions, avoiding them for formal use, especially if they have low-rise and body is not skinny enough.
Ultimately, for a classic and timeless look, pleats are always recommended.
The details of the tailored Trousers: the fly
According to the sartorial tradition, the fly should always have buttons, as they are a sign of undisputed craftsmanship and quality. In the sleeker tailored trousers, the buttonholes of the fly are hand embroidered, and the buttons are sewn with longer thread steam to facilitate buttoning.
However, there may be variations on the theme depending on your style and context of use.
The dynamism of daily life we are used today leads us to prefer solutions that best support this lifestyle. In casual style, the zipper is always allowed, but if someone wants to have the zipper in a more formal suit, it does not mean that the garment must necessarily be downgraded to low-quality trousers; the important thing is that the whole is balanced and well finished.
The details of the tailored Trousers: the pockets
Pockets are another detail of style that can make the difference in trousers. There are different types of pockets, and you should always be careful to coordinate the pocket style with the formality of garment.
Pockets that are best suited for formal occasions are the vertical ones, which are cut in line with the side seam of trousers. The slant-cut pockets are slightly less formal, as they interrupt the continuity of the trousers. Anyway, the latter is the pocket model that can be combined with greater versatility to different occasions.
On the trousers’ back, there might be one or two bound pockets or pockets closed with a flap plus button system or patch pockets. In this case, are applied the same guidelines of the jacket pockets, i.e., flap pockets or patch pockets are more informal than bound pockets; their presence, in fact, gives the garment a more relaxed and sporty air.
The details of the Tailored trousers: the width and the hem
Moving to the leg section, the crucial points of this area are the width and the length of the legs. The final effect of the trousers, and in turn of the entire suit, depends on them.
In the tailoring sector, these two parameters are carefully studied in order to match the style and the proportions of the person. In general, trousers that are too wide should be avoided, because they create sloppy folds, as well as should be avoided trousers that are so narrow that they do not allow the regular passage of the calf and ankle. In this second case, there is the risk of obtaining a really inelegant tights effect, especially when you sit down and stand up and realize that the trousers struggle to slide on the calf.
Classic trousers should fall flawlessly along the entire leg, gradually shrinking from below the hips, or at most go straight down to the hem. The length believed to be the most balanced is that with the hem – possibly provided with a turn-up – that slightly touches the shoe in its front, taking an Oxford or Derby type shoe as a reference.
Additionally, a half-centimetre is often added to the tailored trousers on the back of the hem, to create a greater balance of shapes.
The trend, increasingly widespread today, of wearing very short trousers that show flashing socks and ankles, goes beyond the limits of the classic interpretation of this garment.
The details of the Tailored trousers: the turn-ups (or cuffs)
Another critical point of the trousers are the turn-ups or cuffs. This detail of trousers has purely informal origins; it derives from the attitude of rolling up the bottom of the trousers in the countryside to prevent the trousers from getting dirty with mud.
Over time, this practice has led the turn-ups to become an aesthetic, as well as functional, permanent element. One of the main advantages of the turn-ups is that they improve the fall of trousers, as they act as a counterweight, and they help to keep the central crease of the trousers composed – provided that the length of trousers is right.
For many classic clothing lovers, the turn-up should be 4 cm, no more and no less. More than exact centimetres, the height of the turn-ups is a matter of balance and personal taste.
The turn-ups are particularly harmonious when they are in accordance with the depth of the pleats, the width of the trousers’ bottom, the height of the person and the width of the jacket lapels. The taller the person is, the wider the bottom of the trousers is, and the more important is the size of the jacket lapels, the more the turn-up must be relevant.
As a general rule, the turn-up is always recommended in trousers, especially in those with pleats; the only exception is represented by formal suits, such as tight and tuxedos, for which a smooth hem is recommended.
After this brief examination of the details of tailored trousers, we conclude reiterating an essential axiom of classic men’s wear, i.e., that there are no mathematical formulas or fixed rules that govern tailoring details. What matters is that the final result is harmonious as a whole and that it fits well with the style of who wears the garment.
Furthermore, it should be emphasized that each component of trousers is inserted to answer specific needs. The first is to enhance the human figure in its vertical development; the second is to create a well-defined geometry of the legs, gracefully enhancing their physicality. All tasks that can only be best accomplished by the skill of a craftsman tailor.
