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Patrizia Bevilacqua sul podio dei migliori barman

Proprio un mese fa sono stati annunciati i nomi dei vincitori Bar Awards 2021, il premio di Bargiornale, Ristoranti e Dolce Giornale volto a valorizzare la professionalità e l’innovazione nei bar, ristoranti e hotel italiani. Ancora una volta troviamo sul podio, tra le più apprezzate barlady del panorama nazionale, Patrizia Bevilacqua, brand event manager di Bevande Futuriste.

Ecco la nostra intervista, rilasciata in esclusiva da Patrizia Bevilacqua per Eleganza Del Gusto.

Eleganza del Gusto: Ciao Patrizia, ci racconti da dove arriva la tua passione per il bartending?

Patrizia BevilacquaÈ iniziato tutto grazie a mio padre, che è un ex capo barman, attualmente lavora  nella scuola Alberghiera a Napoli. Sono cresciuta in un ambiente stimolante, tra Arte e bartending. In casa ho  anche un bar, costruito da mio padre, appunto. Fin da piccola mi divertivo a fare cocktail, sempre sotto la sua supervisione e da lì è nata la passione. Mio Padre mi ha aiutato a capire il valore dei soldi portandomi in tenera età a lavorare con lui e contemporaneamente a seguire sempre  la scuola fino alla mia seconda laurea.

EdG: Seconda posizione per la sezione Brand Ambassador Spirit dei Bar Awards 2020, e terza nella sezione Barman dell’Anno del premio di Italia a Tavola, ti aspettavi questi riconoscimenti? 

PB: Non mi aspettavo nulla perché stiamo affrontando questo grave periodo difficile, ed è stato bello partecipare ad entrambe perché c’è bisogno di parlare ancora del nostro settore. Essere sul podio per me è una grande soddisfazione, mi permette di dare visibilità a me stessa ma soprattutto al brand che rappresento. Ringrazio veramente di cuore tutte le persone che mi hanno supportato in queste due esperienze.

© Patrizia Bevilacqua

Per chi non conoscesse ancora Patrizia Bevilacqua, sappia che è una vulcano di energia, tutta da scoprire. Infatti Patrizia oltre al mondo del bar, ha fin da piccola coltivato un un’altra grande passione, quella dell’arte, tanto da frequentare un percorso di studi all’Accademia di Belle Arti.  

PB: Sono sempre stata legata al mondo dell’arte e quindi ho deciso di arricchire il mio bagaglio culturale sperimentando altro. Ho una laurea in scenografia, ricordo ancora il nome della tesi “La cucina nell’arte”, tesi che ripercorreva tutto il periodo storico pittorico dal 1200 fino ad oggi, un concetto ispirato all’idea di  quadri che rappresentassero le tavole imbandite. Questa è stata la chiave che poi mi ha portata a specializzarmi con “La Fotografia nell’arte concettuale del food & beverage” per rimanere in tema con la passione del bar. Il food & beverage non sempre rappresenta il consumo, ma dietro la preparazione di cocktails & food c’è una forma d’arte concettuale, un’installazione a breve termine che solo la fotografia o la testimonianza filmica può ricordare.

EdG: Torniamo a parlare della tua posizione attuale che è quella di brand event manager, ti va di spiegarci meglio il tuo ruolo e di cosa ti occupi nello specifico per Bevande Futuriste?

PB: Seguo la parte Marketing insieme alla mia titolare Elena Ceschelli e Ilaria Cocco la mia collega del centro Sud. È un lavoro stimolante che mi  porta a viaggiare e serve a far conoscere il brand in tutte le sue forme. Nello specifico realizziamo eventi e tutto quello che concerne una fiera ed il comunicare al meglio l’identità del marchio. 

EdG: Tendenzialmente, gli step successivi della carriera di un bartender sono: scalare in azienda, e qui tu sei già sulla buona strada, oppure diventare imprenditori aprendo magari un locale. Hai mai pensato di aprire un tuo bar o ristorante?

PB:  Mi hanno chiesto più volte di realizzare un locale, ma non mi ci vedo proprio, non mi va di passare la mia vita chiusa in un locale. Mi piacerebbe invece essere consulente per nuove aperture, formare bartender, progettare drink list.

EdG: A proposito di drink list, tu di cocktail ne hai creati diversi.

PB: Uno dei miei cavalli di battaglia si chiama Americano Napoletano, semplicissimo da realizzare, con Martini rosso, che rappresenta Torino e l’azienda per cui ho lavorato e Campari – che rappresenta Milano, la città che amo; caffè borghetti e liquore nocciola Frangelico, che ricorda il Caffè del Professore a Napoli; ed infine una top di Cortese Pure Tonic. Il drink ha avuto un grandissimo successo, e possiamo trovarlo presente ancora oggi nelle drink list di alcuni locali più importanti di Milano, come Savini 1867 in Galleria , CUBE Milano Brera di Paolo Salluzzi, El Pecà in Porta Romana di Filippo Cadeo e tanti altri.

EdG: Cosa consiglia Patrizia a chi vorrebbe intraprendere il suo stesso percorso lavorativo, a chi vede Patrizia come un esempio?

PB: Consiglio di studiare, fare corsi con accademie accreditate, prendere diplomi e fare un lavoro di autodidatta, oggi grazie a internet si reperiscono facilmente informazioni. Sicuramente viaggiare e leggere rappresentano il miglior insegnamento per se stessi.

Classe 1993, ho iniziato prestissimo a far parte del mondo food&beverage, annoverando tra le mie esperienze lavorative alcune tra le strutture alberghiere migliori d’Europa, come il Miramonti Majestic Grand Hotel 5* di Cortina d’Ampezzo e il celeberrimo Ritz Hotel 5* di Londra; oggi ho maturato una grande voglia di imprenditorialità. Due le mie parole d’ordine nel mio percorso: internazionalità e lusso.

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